Matricidio a Roma. Un 66enne di Casal Palocco, quartiere vicino a Ostia, ha telefonato ai carabinieri ed ha confessato l'omicidio della madre. 'Ho ucciso mia madre', avrebbe detto l'anziano ai militari, subito accorsi sul luogo del delitto, un appartamento in via Amipsia. Dopo aver notato il cadavere di Maria Grazia Cornero, anziana molto conosciuta in zona, i carabinieri della Compagnia di Ostia e della stazione di Casal Palocco hanno bloccato l'omicida, il quale adesso si trova in caserma. Il terribile episodio è avvenuto alle 12.30 di oggi, 28 marzo 2017.

L'assassino viveva con la madre

E' ignoto attualmente il motivo per cui un 66enne di Casal Palocco (Roma) ha ucciso l'anziana madre, nascondendo poi il cadavere in un'intercapedine. E' stato proprio l'assassino a chiamare i carabinieri. Ennesima tragedia consumatasi tra le mura domestiche. Ora il killer è sotto interrogatorio in caserma. Secondo le ultime informazioni, l'uomo avrebbe problemi psichici. Madre e figlio vivevano insieme in una villa al civico 85 di via Amipsia. Il marito della vittima era deceduto diversi anni fa. L'assassino, secondo alcuni vicini, litigava spesso con la madre. C'è chi lo dipinge come un tipo solitario, che usciva solo per portare a spasso il cane. Gli inquirenti non escludono attualmente nessuna pista, anche se la più accreditata è quella dell'omicidio dovuto alle turbe psichiche.

Ennesimo dramma dovuto all'instabilità psichica?

I problemi mentali sono spesso al centro di episodi tristi e infelici. Le persone instabili psichicamente devono essere assistite continuamente per evitare drammi. Un episodio analogo a quello avvenuto nelle ultime ore a Roma risale allo scorso gennaio a Volterra, in provincia di Pisa, dove la cinquantenne Daniela Marzetti aveva travolto e ucciso madre e zia con la sua Fiat Panda.

La donna, psichicamente instabile, era stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario. Alcuni testimoni avevano riferito alle forze dell'ordine che la cinquantenne aveva investito volontariamente le due donne con la sua vettura. L'assassina, da tempo seguita dall'Asl, riteneva zia e madre la causa di tutti i suoi problemi.