Una forte esplosione ha scosso la mattina di venerdì 12 maggio a Roma, davanti ad un ufficio di Poste Italiane in via Marmorata, a due passi dalla Piramide Cestia, che si interseca tra il Circo Massimo e l'Aventino. Una bomba rudimentale è esplosa nel parcheggio dell'ufficio postale a pochi minuti dall'apertura della giornata lavorativa. Non ci sono stati feriti e neanche danni gravi a strutture e veicoli, solo tanto spavento tra i cittadini della Capitale che a quell'ora iniziano la giornata tra i tanti impegni quotidiani.

Il gesto riporta nella paura la capitale con l'allerta già molto alta per le minacce jihadiste.

Da quanto si apprende da fonti investigative, la matrice dell'attentato sarebbe di tipo anarchico con il gesto da considerarsi "dimostrativo". Gli inquirenti romani hanno aperto un fascicolo d'indagini per atto di terrorismo con esplosivo. Nelle primissime ore dopo l'esplosione non è arrivata alcuna rivendicazione, con l'ordigno che è stato costruito in modo artigianale con un timer da cucina, una bottiglia di benzina verde, polvere da sparo militare e dei fili elettrici che garantissero l'innesco per l'esplosione.

Poco prima delle 9 nei pressi dei parcheggi riservati ai dipendenti, l'esplosione si è propagata da un posto d'auto rimasto per fortuna vuoto tra un altro furgoncino e una macchina, con nessuno a bordo.

E' nato un incendio che è stato estinto grazie all'aiuto di un estintore, da parte dei dipendenti dell'ufficio postale, accorsi immediatamente fuori dalla loro sede di lavoro, che, per motivi di sicurezza, è stata evacuata. Dalle prime notizie che sono filtrate, alcuni testimoni hanno affermato di aver sentito due esplosioni: prima una più leggera dovuta molto probabilmente all'innesco e una successiva molto più forte che ha portato ad una vera e propria deflagrazione.

Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine con gli artificieri dei Vigili del Fuoco di via Marmorata a due passi dal teatro dell'esplosione. Il bilancio parla di qualche lieve danno alle fiancate delle auto parcheggiate nelle vicinanze, colpite dalla deflagrazione e dalla benzina contenuta nell'ordigno.

Le indagini seguono gli anarchici

Gli investigatori hanno seguito, da subito, la pista anarchica valutando un possibile collegamento con un altro incendio avvenuto nella Città Eterna, lo scorso 15 aprile, quando vennero distrutti 15 mezzi delle Poste in un parcheggio di un altro ufficio postale a Colli Aniene, nella periferia di Roma. Nell'obiettivo degli anarchici potrebbero esserci alcuni contratti precari dell'azienda, criticati aspramente nelle scorse settimane sui social media. Le indagini proseguono ma gli anarchici in letargo da un po' di tempo, si sono, purtroppo, risvegliati.