Non è la prima volta che accade, ma ogni volta la notizia fa indignare i cittadini onesti. La morte di un anziano genitore non viene denunciata all'Inps e gli eredi continuano a percepire senza averne titolo la pensione erogata dall'ente pubblico di previdenza. Questa operazione si chiama truffa e ancora una volta è stata scoperta dalla Guardia di Finanza. Sul reato ha indagato questa volta il Comando Provinciale di Roma, attivando la squadra competente di Pomezia, su segnalazione della Procura della Repubblica di Velletri.

Il fatto

Una signora, il cui nome non è stato rivelato, residente ad Ardea, un Comune della Città Metropolitana di Roma, ha perso la sua amata mamma nel febbraio 2010, ma ha dimenticato di darne notizia all'Inps affinché all'interno degli uffici potesse essere attivata la procedura di interruzione dell'erogazione della pensione destinata all'anziana donna.

La signora, una sessantenne, ha continuato a incassare l'assegno della mamma deceduta per sette anni, incassando circa 135.000 euro. Poiché l'Inps è una struttura pubblica, la signora sessantenne ha arrecato danno economico a tutti i cittadini.

L'assegno consistente

Il dolore per la perdita della mamma deve aver sconvolto la figlia sessantenne. Il lutto metteva fine a un assegno mensile da 2.000 euro. Invece la somma continuava ad essere versata per la mancata comunicazione della morte e la signora sessantenne ha continuato tranquillamente a percepirla regolarmente agli sportelli, senza insospettire nessuno, in virtù della delega di cui godeva quando l'anziana mamma era in vita.

Il patrimonio

Il patrimonio della sessantenne è ora sotto sequestro preventivo.

La procedura del sequestro impedisce alla signora sessantenne di Ardea di disporre temporaneamente delle sue volontà riguardo un immobile di cui è proprietaria nel comune di Ardea e di una parte dei suoi conti economici pari all'importo indebitamente percepito. Sarà poi l'espletamento della procedura giudiziaria a stabilire se il sequestro sarà o non sarà destinato a essere confiscato, cioè sottratto definitivamente dalla proprietà della signora.

Il sequestro

A richiedere e ottenere il sequestro è stata la Procura di Velletri, che ha proceduto a ricostruire il patrimonio della sessantenne, nell'ambito del lavoro che viene svolto in coordinamento con le Forze dell'Ordine - in questo caso si è trattato della Guardia di Finanza di Roma - per tutelare i cittadini onesti e vigilare sulla correttezza della spesa pubblica.