Dopo solo due giorni di sospensione dalle sue funzioni, Vincenzo De Luca torna ad essere il sindaco di Salerno. Il Tar del capoluogo campano ha, infatti, accolto l'istanza presentata dall'avvocato Antonio Brancaccio contro il decreto emesso dal viceprefetto vicario Giovanni Cirillo che, in applicazione alle disposizioni della legge Severino, aveva sospeso dall'incarico De Luca in seguito alla condanna ad un anno per abuso d'ufficio.

Vincenzo De Luca ancora sindaco: la condanna e la sospensione

Solo la settimana scorsa, Vincenzo De Luca era stato condannato dal Tribunale della sua città ad un anno di reclusione per una vicenda legata alla progettazione di un termovalorizzatore, mai realizzato, alla periferia di Salerno.

I giudici hanno contestato al primo cittadino la nomina a Projet Manager del suo capo staff Alberto Di Lorenzo. Nomina effettuata nella funzione dei suoi poteri di Commissario Straordinario, conferitigli dal Governo proprio per la realizzazione del termovalorizzatore salernitano. Secondo il Tribunale di Salerno, quella nomina era illegittima in quanto la figura del Project Manager non è prevista dall'ordinamento; per quel ruolo De Luca avrebbe dovuto nominare un "coordinatore".

Vincenzo De Luca ancora sindaco: la decisione del Tar

Subito dopo la condanna era arrivato il provvedimento prefettizio che sospendeva De Luca dalla carica di sindaco, secondo quanto previsto dalla legge Severino.

Il legale di De Luca, Antonio Brancaccio, aveva presentato il ricorso contro il provvedimento di sospensione, sollevando un'eccezione d'incostituzionalità della legge Severino, che prevede la sospensione dalle funzioni solo per i sindaci condannati e non per altri amministratori.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso, emanando un decreto monocratico che sospende gli effetti della legge Severino, in attesa dell'udienza del 19 febbraio che dovrà prendere una decisione definitiva sull'istanza.

Il ricorso al Tar era già stato preannunciato dai difensori del sindaco e la decisione di oggi era prevedibile, anche per il recente precedente del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, anch'egli sospeso dalle sue funzioni per effetto della legge Severino e successivamente reintegrato dal Tar prima e dal Consiglio di Stato dopo.