Lidia, la bambina di 3 anni di origini romene deceduta due sere fa prima di raggiungere l'ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno in provincia di Salerno, sarebbe morta per cause naturali. A stabilire le cause del decesso è stata l'autopsia eseguita questa mattina dal medico legale. È stata confermata, infatti, l'assenzadi eventuali segni di violenza sul corpo della piccola, che sarebbe mortaa causa di una patologia che i medici stanno cercando di individuare dopo aver effettuato i vari esami sugli organi prelevati.

La piccola, due sere fa, era stata portata al pronto soccorso cianotica e senza battito cardiaco, con addosso solo un paio di mutandine, dal padre Gheorge Buzatu, bracciante agricolo romeno di 35 anni, incensurato, che vive da una decina d'anni in Italia.

La bambina viveva con il padre da diversi mesi poichè la madre, dopo essersi rifatta una vita con un connazionale e dopo aver avuto un bambino da quest'ultimo, è tornata in Romania. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri della stazione di San Marzano sul Sarnoe sono coordinate dal capitano Michele Avagnale, Comandante della stazione di Nocera Inferiore. I Carabinieri, già nelle ore immediatamente successive alla tragedia, avevano evidenziato che l'uomoviveva in scarse condizioni igienico-sanitarie, senza nulla però che facesse pensare ad un eventuale ambiente violento.

Il padre della bimba divide l’abitazione fatiscente diSan Marzano sul Sarnocon una coppia di nipoti trentenni e incensurati, che mentre l’uomo andava a lavorare nei campi dell'Agro Nocerino-Sarnese spesso si occupavano di accudire la bambina.

L'uomo, messo sotto torchio dai militari dell'Arma, aveva subito indicato i vicini come possibili sospettati. Quindi, a notte inoltrata, anche i vicini erano stati prelevati per essere interrogati in caserma. Viste le cause ignote del decesso, ilProcuratore Capo Gianfranco Izzo della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore aveva immediatamente ordinato l'esame autoptico, che ha definitivamente sgombrato il campo da eventuali ipotesi di violenza.