Si è svolto domenica in provincia di Salerno, presso l'Aula consiliare del Comune di San Gregorio Magno, l'incontro «Ambiente, Salute e Territorio» un importante momento di confronto tra amministratori locali ed esperti del settore. L'iniziativa promossa dall'associazione «Mettiamoci il Cuore» è volta a sensibilizzare i cittadini su un argomento delicato e decisivo per il futuro dei territori dell'entroterra salernitano e della Basilicata interessati da alcuni provvedimenti presenti nel decreto «Sblocca Italia» con cui il governo Renzi facilita la ricerca di idrocarburi sia in mare che su terra ferma.

Questa iniziativa arriva in seguito a quella svoltasi nel comune di Muro Lucano lo scorso 23 luglio.

La discussione moderata da Olga Robertazzi è stata aperta dalla relazione del professore Franco Ortolani ordinario di Geologia presso l'Università Federico II di Napoli che ha spiegato in maniera dettagliata le conseguenze che questi interventi di ricerca potrebbero portare, a cui hanno fatto seguito gli interventi di Gregorio Marino – presidente dell'associazione «Mettiamoci il cuore», di Don Roberto Piemonte – Parroco di San Gregorio Magno, Onofrio Grippo – Sindaco di San Gregorio Magno, Nicola Padula – Consigliere comunale di San Gregorio Magno, Gerardo Malpede – Consigliere Provincia di Salerno, Nicola Rocco Valluzzi – Presidente della Provincia di Potenza, Carmine Sarcinella – Comitato «Un muro contro il petrolio», il dott.

Arcangelo Saggese Tozzi – Direttore del servizio igiene e sanità pubblica, area centro dipartimento prevenzione Asl Salerno, Giovanni Caggiano – Presidente della Comunità Montana Tanagro Alto e Medio Sele, oltre alla presenza di amministratori locali dei comuni limitrofi.

Intanto in queste ore ci si prepara per il referendum abrogativo.

Eppure un'alternativa convincente alla soluzione paventata dal governo questi territori l'hanno ben presente, ossia la salvaguardia e la tutela di tutte le risorse naturali presenti.

Una battaglia comune che coinvolge tutti per evitare gli interventi di ricerca di idrocarburi previsti dal governo, oltre alla possibile nascita di un «santuario dell'acqua potabile» per la tutela di questo bene inalienabile.

Così in queste ore il consiglio regionale campano ha approvato la delibera per indire il referendum abrogativo di una parte dell'articolo 38 del decreto «sblocca Italia», quella appunto relativa all'estradizione di idrocarburi. La regione Campania si è così allineata alla scelta di altri consigli regionali: Veneto, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Marche, Molise, Puglia e Sardegna che hanno scelto lo strumento referendario per opporsi alla legge voluta dal governo Renzi.