La notte del 17 maggio scorso si è consumato a Salerno, sulla spiaggia di Santa Teresa, un crimine davvero efferato: due uomini hanno stuprato una ragazza trentunenne. La vittima è una studentessa italiana che si trovava sulla spiaggia per ripetere degli appunti di un esame. A un certo punto, è stata avvicinata da due ragazzi di nazionalità straniera con i quali ha iniziato a conversare. Dopo alcuni minuti, uno dei due si è allontanato per andare a comprare una birra, l'altro è rimasto, invece, a discutere con la ragazza. La situazione è precipitata nel momento in cui la giovane stava per salutarli, i due le hanno chiesto cinquanta euro, lei si è rifiutata e così l'hanno presa con la forza e trascinata sulla spiaggia, dove l'hanno violentata a turno, ripetutamente.

Terminata la violenza, i due aguzzini si sono dati alla fuga. La ragazza, invece, ha dimostrato una prova di grandissimo coraggio: ha chiamato immediatamente i soccorsi e uno dei due carnefici è stato catturato nell'immediato.

Le news inedite sull'arresto del secondo complice

Ormai anche il secondo complice dello stupro della spiaggia di Santa Teresaaveva le ore contate. Infatti, gli investigatori grazie all'identificazione del primo, un marocchino sulla trentina senza fissa dimora, sono riusciti a individuare in maniera certa anche l'identità del secondo stupratore. L'arresto è avvenuto (come precisatomi da fonte certa e attendibile) ieri alle 19:30 in Piazza della Concordia. L'altro marocchino trentenne è stato prima avvicinato da due carabinieri in borghese, poi accerchiato da altri uomini in divisa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Salerno, che non gli hanno consentito alcuna via di fuga.

L'uomo è stato trattenuto in caserma e sarà condotto nel carcere di Fuorni perché, come l'altro aguzzino, risulta essere senza fissa dimora e, inoltre, c'è il pericolo concreto di fuga. Per quanto riguarda i capi di imputazione, oltre la violenza sessuale, il pubblico ministero potrebbe richiedere l'aggravante del reato disequestro di persona. Dunque, davvero una butta storia, i cui colpevoli, però, sono stati immediatamente assicurati alla giustizia grazie all'efficacia del Nucleo Operativo dei carabinieri di Salerno.