Aumenta tra la popolazione italiana, una patologia che colpisce soprattutto le donne: la sindrome dell'intestino irritabile, meglio nota come colite.

La colite si è sempre associata allo stress o a disturbi emozionali che a lungo andare vanno a determinare anche conseguenze fisiche. Ora però il disturbo viene anche collegato a una serie di intolleranze alimentari ed al malassorbimento di zuccheri come il lattosio o il fruttosio. Quindi non solamente stress ma anche abitudini alimentari sbagliate.

I sintomi sono fastidiosi e spesso pregiudicano la qualità della vita di chi ci soffre: dolori addominali che diminuiscono con la defecazione, diarrea alternata a stipsi, presenza di muco nelle feci, senso di avacuazione incompleta o urgenza accentuata.

Chi soffre di questo disturbo deve conoscere eventuali intolleranze alimentari di cui soffre, ma in linea generale deve evitare determinati alimenti che acutizzano il fastidio:

  • Il latte e i suoi derivati
  • Fritti
  • legumi e cipolle
  • cereali integrali
  • dolciumi e bevande zuccherine
  • Alcuni tupi di frutta tipo uva, banane e albicocche
  • cavoli, cavolfiori e broccoli
  • caffè e the

Si consiglia inoltre di evitare pasti abbondanti, aggiungere alla propria dieta molte fibre, bere molta acqua e non coricarsi subito dopo i pasti.

La colite si può curare anche con sostanze naturali come l'Akba, le maltodestrine fermentate, l'incensolo acetato, l'olio essenziale di finocchio e lo zinco, tutte sostanze che riequilibrano in modo diverso l'intestino irritato e sofferente.

Anche la colite, come molti altri disturbi, si combatte soprattutto con l'attività fisica e evitando la sedentarietà. Il movimento fisico può fare miracoli sia a livello psicologico che fisico.