Di sovente si incontrano pazienti che hanno eseguito molteplici interventi di autotrapianto. Si rivolgono alle cliniche per trovare una soluzione differente, completa, e che non limiti la sua azione ad una copertura del problema ma che punti ad una soluzione nel tempo intervenendo alla radice della patologia.

Del resto basta una piccola ricerca on line per trovare facilmente persone che hanno ripetuto l'intervento chirurgico molte volte. Di fatto l'autotrapianto limita la sua azione estetica a coprire un problema senza risolverlo alla base.

Il trapianto di capelli su una calvizie giovanile è asolutamente sconsigliato, senza una cura adeguata, non cosmetica basta su massaggi e fialette, ma dettata da basi scientifiche che solo la Medicina Rigenerativa può dare. L'evoluzione della patologia porterà presto a nuovi diradamenti e costringerà il paziente ad altri interventi.

Il trapianto di capelli sul diradamento diffuso può essere addirittura deleterio per i follicoli nativi sofferenti e in fase di miniaturizzazione, ovvero quei follicoli nelle zone diradate vicino ai quali verranno posizionati i futuri innesti del trapianto. Senza una cura adeguata, questi follicoli essendo deboli non resistono al trauma degli innesti e vanno incontro ad una sicura caduta accelerata nel corso dei 3/12 mesi successivi al trapianto, l'effetto è conosciuto come Shock Loss.

A questo si aggiunge l'evoluzione della calvizie e costringe il paziente a nuovi interventi.

Il trapianto di capelli su zone amipe da trattare o calve, oltre ovviamente al limite che è dato dalla zona donatrice del paziente, se la zona è sofferente da anni per favorire il massimo attecchimento va "preparata" attraverso la Medicina Rigenerativa e le Cellule Staminali della Nicchia Stromale, senza queste basi l'effetto estetico del trapianto risulta quasi sempre poco naturale.

Con la cura legata alla Medicina Rigenerativa si promuove un attecchimento completo e un risultato naturale.

Da considerare il discordante effetto estetico finale di un trapianto di capelli fine a se stesso, se si guardano allo specchio i capelli della zona donatrice (zona di prelievo sopra la nuca e laterale) sono spessi e colorati, capelli visibilmente sani.

Se li confrontiamo con i capelli della zona ricevente diradata si nota subito che sono più sottili e meno colorati, effetto dovuto alla miniaturizzazione del follicolo. Questo effetto di "spesso e sottile" nella stessa area trattata da trapianto è completamente innaturale e non dona un bel risultato ma solitamente si capisce al volo che in quell'area la persona ha "fatto qualcosa". Anche in questo caso la Medicina Rigenerativa interviene per rendere spessi e pigmentati i follicoli della zona ricevente al pari della zona donatrice, un risultato estetico finale di alto livello e completamente inconfondibile e naturale.

Quando è consigliato il trapianto di capelli?

Il trapianto di capelli è la soluzione migliore, solo in taluni casi, solo se c'è la reale possibilità di coprire in modo adeguato e naturale l'area calva, solo se si esegue su una vera base di Salute.

Senza questi punti cardine, l'intervento estetico considerato in modo del tutto sbagliato "la cura della calvizie", è una soddisfazione momentanea e poco naturale.

Pre, post o per evitare la chirurgia, a strada più moderna ed efficace è data dalla Medicina Rigenerativa e dalla Rigenerazione Cellulare, nello specifico dal Protocollo medico bSBS, interviene direttamente alla base del problema, senza chirurgia, concentra l'azione direttamente alla base dei follicoli, include analisi avanzate (DNA, Lipidomica della Matrice Cellulare e Ormonale), usa le cellule staminali del paziente e i benefici vanno oltre al trapianto di capelli.

Il modo corretto di affrontare la calvizie non è quello di "coprire il problema", ma di "risolverlo alla base".