Nei mesi tra febbraio e agosto si è verificato un caso limite per i malati italiani, alcuni farmaci essenziali sono stati carenti sul mercato e i pazienti non li trovavano pur dovendoli assumere obbligatoriamente. Ma non finisce qui: alcuni di questi farmaci spariti dalla distribuzione sono rientrati nella filiera della vendita farmaceutica con prezzi aumentati anche di sedici volte, un esempio: l'Alkeran, passato da 5,23 euro a 85,33 euro. Il problema purtroppo reale di esaurimento di farmaci di classe A, quindi ritenuti essenziali, è stato segnalato attraverso una centinaia di comunicazioni fatte alle associazioni dei consumatori e a farmacisti. Alcune segnalazioni riguardavano medicinali della cui scarsità o mancanza completa l'Agenzia Italiana del Farmaco era al corrente, la momentanea irreperibilità sui canali comuni era comunque compensata dalla possibilità di ordini sul sito dell'Aifa. La situazione per molti malati è stata sicuramente non semplice da digerire, anche perché a volte non ci sono alternative. I pazienti, che sono costretti a farne uso, spesso tra la paura delle notizie allarmanti che oggi ammantano farmaci e strutture mediche, hanno certamente vissuto un momento di ansia e preoccupazione frammista alla rabbia di non avere il farmaco che gli permette di contrastare la malattia. I farmaci irreperibili sono usati per il trattamento dei tumori e sono: l'Alkeran, il Leukeran, il Purinethol, tutti della Aspen Pharma, tra l'altro dopo essere usciti dal mercato sono stati reimmessi a prezzo più alto (Leukeran è passato da 7,13 a 90,20 euro e Purinethol da 15,98 a 90,35 euro).

La carenza in alcuni casi è stata risolta in modo facile, essendo il farmaco sostituibile, con la richiesta al medico di un farmaco equivalente. Se ci sono alternative bene e se non ci fossero invece? Per le carenze note all'Aifa, l'Agenzia può intervenire e risolvere il problema, quando invece non sono note, difficilmente si può fare qualcosa. Ecco perché è un problema che non va preso alla leggera la sparizione del farmaco, crea caos e preoccupazione su preoccupazione e poi che dire dell'aumento del prezzo, si sa che i malati solitamente devono far fronte a molte altre spese e non possono spendere quelle somme. Il caso di ulteriori carenze è stato detto che va affrontato con la collaborazione soprattutto dei farmacisti, con un'attenta attività di monitoraggio realizzata in modo incrociato, tra farmacie e associazioni di categoria per effettuare rapide segnalazione all'Aifa e al ministero della Salute. In caso di carenze di medicinali, basta avvisare per tempo per non lasciare sprovvisti i malati.