Secondo l'AIRC, l'associazione italiana sulla ricerca sul cancro, il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell'arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. È la prima causa di mortalità per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 16 per cento di tutti i decessi per causa oncologica. Sembra che se ne parli ancora troppo poco però, perché le stime ci dicono che sono ancora troppe le donne che muoiono di questo male, e la causa purtroppo, è troppo spesso la mancata prevenzione.

Difatti, oltre ai controlli annuali, è possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento, mangiando sano e facendo attività fisica ma ancora in poche lo sanno.

Proprio per questo, è cominciata la campagna social, diventata ormai virale, #fatevedereletette. Partecipare è semplicissimo: basta scrivere la parola "prevenzione" sul proprio decolletè, e pubblicare la foto con annesso hashtag. L'idea della campagna del tutto non convenzionale, è stata dell'esperta di comunicazione Giusi Brega, 37 anni che sa per esperienza cosa voglia dire affrontare un tumore, dopo la perdita della zia amata: "So cosa vuol dire avere un tumore al seno, ho perso mia zia per questa malattia ed e' stata la prima morte con la quale mi sono confrontata nella vita".

Racconta di come sia cominciato tutto per gioco, postando una foto sul social che apparentemente sembrava osè, ma che in realtà nascondeva un significato profondissimo, e dopo aver diffuso le immagini su Twitter e Facebook, le persone hanno cominciato a condividere. "Forse posso aver urtato la suscettibilità di qualche persona malata, che non ci trova nulla da scherzare su questo tumore ma mi rivolgo alle donne sane che inventano scuse per non fare i controlli". E se da un lato, infatti, è subito scattata la polemica, questa ultima frontiera di sensibilizzazione sulla prevenzione si è diffusa a macchia d'olio, ed è già un successo. Quindi, ben fatto!