E' certamente uno dei virus più pericolosi circolati nel mondo negli ultimi decenni quello dell'ebola e per questo motivo la paura di contagio rimane particolarmente elevate anche in zone in cui non sono stati rilevati casi. E' il caso anche dell'Italia, nazione in cui l'allerta ebola rimane bassa (le stime parlano di una percentuale di contagio inferiore al 5%) e che non sembra ad oggi, domenica 19 ottobre 2014, poter essere attaccata e contagiata dal virus. L'origine del virus è ad oggi ancora incerta anche se le ipotesi più concrete sembrano essere quelle legate ad una malattia trasmessa inizialmente da alcuni animali che abitano le foreste e le zone tropicali.

Il virus ebola si trasmette successivamente in modo particolarmente rapido ma solamente attraverso il contatto con fluidi corporei contagiati come ad esempio sangue e muco. Il virus è suddiviso in alcuni ceppi ma complessivamente il tasso di mortalità di coloro che vengono attaccati è del 68%: ad oggi infatti non è stata ancora trovata una cura efficace per sconfiggere l'ebola. Per quanto riguarda la prevenzione non vi sono particolari norme da rispettare se non quelle di una copertura totale con guanti e camici impermeabili in caso di contatti ravvicinati con pazienti affetti dalla malattia

Sintomi ebola e periodo incubazione: come si riconosce il pericoloso virus?

I sintomi legati al virus ebola sono riconducibili, almeno nella prima fase, a quelli che caratterizzano solitamente un attacco influenzale: temperatura corporea superiore ai 38°, ripetuti e diffusi dolori muscolari, mal di gola e problemi alle vie aeree.

Nelle fasi più avanzate l'ebola comporta però anche febbri emorragiche, problematiche al sistema nervoso, dolori lancinanti nella zona toracica ed ulteriori sintomi in base alle caratteristiche del singolo ceppo. Il periodo previsto per l'incubazione è dai 2 ai 21 giorni. Importante evidenziare nuovamente coma ad oggi, l'ebola in Italia sia una minaccia ancora lontana e per cui non spaventarsi eccessivamente.