Siamo giunti oramai a novembre e, con i primi freddi, le persone cominciano ad accusare malori e si inizia a parlare di influenza 2014/2015. Da lunedì 10 novembre dovrebbero arrivare in tutte le regioni i vaccini stagionali e, come del resto ogni anno, si accendono le polemiche sull'utilità o meno della procedura. C'è chi sostiene che il vaccino serva soltanto a far arricchire le case farmaceutiche e chi ritiene che, almeno per le cosiddette categorie a rischio, il vaccino dovrebbe essere una buona norma. In questo articolo faremo il punto della situazione, ricordando le dichiarazioni di alcuni giorni fa del ministro Lorenzin e cercando di capire quali saranno i sintomi, la virulenza e le cure necessarie da mettere in campo.

Influenza 2014/2015: i morti sono stati 8mila, il vaccino è necessario?

In vista dell'influenza 2014/2015, i dati restituiti dal ministero della Salute segnalano un trend negativo per quanto riguarda le vaccinazioni eseguite sulle persone anziane e il ministro Lorenzin ha sottolineato come in Friuli, ad esempio, le vaccinazioni siano diminuite dal 71% al 55%. Il dato sarebbe preoccupante soprattutto perché l'influenza, l'unica vera epidemia cui siamo soggetti, fa circa 8mila vittime ogni anno, di cui l'80% sono persone anziane al di sopra dei 65 anni. Il ministro ha allora raccomandato la vaccinazione per tutte le cosiddette categorie a rischio, e cioè i bambini, gli anziani, i malati con patologie croniche, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari.

Il pericolo dell'influenza stagionale non consiste tanto nella malattia stessa, ma nelle complicazioni che si possono avere su fisici già indeboliti da altre patologie. Le resistenze, sottolinea Giovani Rezza, direttore del Dipartimento per le Malattie Infettive dell'ISS, sono molte soprattutto negli anziani, nonostante le categorie a rischio abbiano accesso al vaccino gratuitamente.

Su questo punto l'Italia sarebbe indietro rispetto alle indicazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che raccomanda una copertura del 75% della popolazione a rischio.

Influenza 2014/2015, come riconoscerla: i sintomi e le cure

I ceppi dell'influenza 2014/2015, H1N1 California, H3n2 Massachusetts e B Texas, non dovrebbero essere particolarmente virulenti e dovrebbero avere le medesime caratteristiche di quelli dell'anno scorso.

È importante però riuscire a distinguere l'influenza da una più banale infreddatura. In questo senso possiamo dire che sono tre le categorie sintomatiche che devono essere compresenti affinché si possa parlare di influenza a tutti gli effetti:

  • sintomo febbrile con rialzo termico al di sopra dei 38 gradi
  • dolori di carattere articolare, muscolare e osseo, spesso accompagnati da senso si spossatezza persistente
  • sintomi a carico dell'apparato respiratorio: raffreddore, tosse, mal di gola

Per quanto riguarda le cure per l'influenza 2014/2015, i suggerimenti classici sono il paracetamolo per tenere contenuta la febbre (senza eccedere, però, in quanto l'influenza deve fare il suo corso), e gli antidolorifici qualora i dolori siano insopportabili.

Importante, però, è soprattutto l'alimentazione: occorrerebbe mangiare cibi semplici e cotti in maniera leggera (a vapore sarebbe l'ideale), bere molti liquidi (l'influenza disidrata) e preferire ortaggi, frutta e verdura ed evitare le carni.