Sabato scorso, nei pressi di Olot (Catalogna), un bambino di sei anni è stato ricoverato d'urgenza nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell'Ospedale Vall d'Hebron, i cui laboratori hanno rivelato che si tratti di un caso di difterite, il primo in Spagna dal 1986.

Il bambino non era mai stato vaccinato

Il Dipartimento della Salute catalano ha confermato che il bambino non avrebbe mai ricevuto nessuna delle dosi di vaccino antidifterico previste per la sue età, a causa dell'opposizione dei genitori alle vaccinazioni. Accertata la presenza del bacillo difterico, il Ministero della Salute si è da subito messo alla ricerca in tutto il mondo dell'antitossina da somministrare al bambino, riuscendo finalmente a reperirla in Russia.

Le indagini per stabilire la fonte del contagio

Gli esperti stanno cercando di stabilire come il bambino abbia potuto infettarsi. Antoni Trilla, epidemiologo dell'Ospedale Clìnic de Barcelona, ritiene che le possibili cause siano due: il bambino potrebbe essere entrato in contatto con un soggetto affetto, ma in maniera lieve e quindi passato inosservato, oppure con un portatore asintomatico, che avrebbe avuto la malattia nelle ultime settimane o mesi e che potrebbe ancora essere infettato dal batterio. L'Agenzia della Salute Pubblica ha già predisposto l'obbligo di vaccinarsi e di seguire una terapia antibiotica per chiunque sia entrato in contatto diretto con il bambino. Si tratterebbe di circa 150 persone, la maggior parte delle quali bambini: infatti, il paziente si trovava ad un campo scuola nei giorni subito precedenti al suo ricovero.

Le rassicurazioni su nuovi possibili casi

"La stragrande maggioranza dei genitori decide di vaccinare i propri figli e la maggior parte degli adulti risulta sufficientemente protetta", assicura Trilla, che valuta il rischio di nuovi casi come estremamente basso. In Spagna si stima che il 30% degli adulti abbia perso l'immunità derivante dalle vaccinazioni ricevute durante l'infanzia; il tasso di vaccinazione tra i bambini risulterebbe invece del 90%.

Per quanto riguarda l'Italia, i dati ufficiali del Ministero della Salute indicano che la copertura vaccinale è superiore al 90% e che non si sono registrati nuovi casi dal 1996. Nonostante i dati positivi, è preoccupante il crescente numero di consensi intorno alla campagna anti-vaccinale, basata su leggende metropolitane smentite costantemente dal lavoro della comunità scientifica, ma che comunque è in grado di mettere in serio pericolo la vita dei singoli che decidono di non vaccinarsi, dei bambini che subiscono questa scellerata presa di posizione dei genitori, oltre che di tutta quella parte di popolazione fortemente immunodepressa, che non può ricevere le vaccinazioni e conterebbe quindi sulla immunità di gregge.