Una vecchia conoscenza per medici e pazienti, la metformina, a disposizione della medicina da decenni. Fino adesso si pensava di conoscere tutto di questa molecola, in primis il fatto che agiva limitando i livelli di glicemia in pazienti diabetici insulinodipendenti e non. Ma adesso ecco la novità: la metformina agisce e a quanto pare egregiamente, contro il colesterolo cosiddetto cattivo!

La metformina è un antico farmaco contro il diabete mellito di tipo 2, quello che un tempo si denominava diabete alimentare o dell’adulto. Il meccanismo d’azione della molecola è risultato fin dall’inizio vincente perché agisce sui livelli di glicemia in maniera indiretta, ovvero, in quei pazienti diabetici che sono ancora in grado di produrre insulina:la metformina riduce la resistenza che l’organismo stesso esercita sulla secrezione dell’insulina col risultato che evita al pancreas di esaurire le proprie riserve di questo ormone, dall’altro scongiura l'aumento di peso ponderale del paziente diabetico.

Diversi i benefici di questa molecola, in primis la praticità d’utilizzo, la via orale. Il paziente assume una o due pillole del farmaco ai pasti e si cura efficacemente contro la malattia. Altro effetto conosciuto è quello di regolare, da parte del farmaco, i grassi nel sangue ed in maniera indiretta partecipare a mantenere i valori pressori dell’organismo nella norma.

Non provoca le fastidiose e pericolose ipoglicemie in chi lo assume, tende e ristabilire il peso corporeo e su indicazione medica, associata ad un moderato esercizio fisico, di norma può essere anche l’unico presidio contro il diabete di tipo due in molti pazienti.

La novità: metformina contro il colesterolo alto

Ma a quanto pare le novità per questa importante molecola non sono ancora finite.

Ricercatori del German Center for Diabetes Research, con a capo Rui Wang-Sattler, noto scienziato tedesco del Helholtz Zentrum Munchen che insieme alla sua equipe ha pubblicato i risultati del lavoro scientifico sulla rivista Diabetes Care, hanno dimostrato l’efficacia della Metformina sul colesterolo LDL, quello considerato “cattivo”.

Per giungere a questa conclusione si sono studiati campioni di sangue di un migliaio di pazienti i quali sono stati osservati prima, durante e dopo somministrazione della molecola farmacologica. Tale risultato non manda in soffitta le arcinote statine nella cura dell’ipercolesterolemia, ma aggiunge un importante tassello di conoscenza sul colesterolo LDL, al punto che potrebbe affiancarsi alle attuali terapie preventive contro gli effetti dell’ipercolesterolemia nel diabetico.

Ricordiamo che gli effetti più tragici della presenza nel tempo di elevate concentrazioni di colesterolo “cattivo”, sono rappresentati da gravi malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus.

"Il nostro studio - ha detto il primo autore della ricerca, Tao Xu - suggerisce che la Metformina potrebbe effettivamente avere un effetto benefico aggiuntivo per quanto riguarda le malattie cardiovascolari tra i pazienti diabetici".