Se anche a voi, quando eravate bambini, è capitato di avere dei genitori che hanno insistito nel farvi praticare costantemente una qualche attività, affermando che avrebbe “formato il vostro carattere”, sappiate che avevano intuito qualcosa.

Uno dei più importanti studi scientifici riguardanti gli effetti della musica sul cervello, ha dato alla luce qualcosa di straordinario: la pratica musicale non serve soltanto per migliorare la propria abilità in questo campo, ma ha anche degli effetti benefici sorprendenti sulla maturità emozionale e comportamentale dei bambini.

Lo studio, effettuato dalla University Vermont College of Medicine, ha soprattutto scoperto che i bambini con un’educazione musicale elevata, avranno un ottimo successo anche nella vita.

Lo studio

Il gruppo di studiosi ha analizzato le scansioni dei cervelli di 232 bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni, per trovare una relazione tra lo spessore della loro corteccia cerebrale e l’allenamento musicale che gli stessi soggetti praticavano. E’ così stato scoperto che l’ansia, la depressione, i problemi di attenzione e l’aggressività corrispondevano sempre a una determinata modificazione della corteccia cerebrale che, al contrario, non si verificava nei bambini che praticavano regolarmente attività “positive” come appunto quella del suonare uno strumento.

Ed inoltre, proprio quest’ultima, aumentava le capacità di attenzione, di gestione dell’ansia e delle emozioni negative.Grazie alla musica, la corteccia cerebrale diventa più spessa in quelle parti del cervello che sono responsabili di funzioni come la memoria e le capacità di organizzazione e controllo. Ciò significa che la pratica dell’attività musicale aiuterebbe i bambini a diventare più abili anche in qualsiasi altra attività e, secondo i recenti studi, si rivelerebbe inoltre un ottimo trattamento per curare disordini cognitivi di una certa gravità.

Con la presentazione di questo studio, si sono però messi in risalto anche i limiti di molti sistemi scolastici, tra cui il nostro, che non dedicano abbastanza tempo alla pratica dell’attività musicale. I tre quarti degli studenti, attualmente frequentanti le scuole superiori, hanno affermato che “raramente o mai” hanno seguito delle lezioni di musica o hanno imparato a suonare uno strumento quando erano più piccoli.

Questo forse perché molte scuole non sono ancora sufficientemente a conoscenza dei numerosi benefici, anche in campo scolastico, che si potrebbero trarre dall’insegnamento della musica. Tra questi il potenziamento delle facoltà spazio-temporali, l’aiuto nell’affrontare attività pratiche come la lettura, la comprensione, la risoluzione di problemi matematici e lo sviluppo della attività verbali. E’ stato inoltre dimostrato che i bambini che ricevono una buona educazione musicale, hanno anche un maggiore senso civico.

In conclusione, lo studio realizzato ha mostrato come la musica ci possa aiutare a diventare anche delle persone migliori. Una cosa è chiara: imparare a suonare uno strumento musicale è una delle migliori attività che una persona possa decidere di fare nella sua vita e potrebbe migliorare le nostre attitudini e anche quelle delle generazioni future.