Domani 4 agosto, il Ministro della Salute,Beatrice Lorenzinincontrerà i rappresentanti della categoria medica, per discutere delle misure del Dl Enti locali sulla sanità.Le reazioni dei medici, alle prime anticipazioni delle nuove possibili proposte, non sono state positive.

Le proiezioni sui possibili tagli al servizio sanitario pubblico italiano

Secondo le proiezioni del ministero della Salute, in cinque anni, dovranno essere recuperati minimo 10 miliardi. Attualmente, nel nostro paese, 200 milioni l’anno, vengono spesi per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.

La nuova possibileriorganizzazione,vedrà interessate, molto probabilmente, molte prestazioni attualmente erogate dalla mutua; come le analisi del sangue, le visite diagnostiche specialistiche e le risonanze magnetiche. Possibili penalizzazioni per i medici che richiederanno al paziente, prescrizioni non idonee o inutili.

I possibili tagli del ministero della Salute alle analisi e prestazioni mediche

Per quanto riguarda il rimborso delle analisi di laboratorio, si prevede che possa avvenire secondo lo stesso criterio dei farmaci, e cioè secondo lo stato di salute del paziente. In pratica il test sarà gratuito, se al paziente viene riconosciuta una particolare patologia, e l’esame specifico richiesto, ne determina il controllo.

Per tutti i pazienti che non rientrano nella patologia, l’esame potrà essere a pagamento. Per Tac, risonanza e ecografie, la prescrizione di questi esami saranno effettuate, solo nei casi valutati effettivamente necessari. Essendo indagini molto costose per il sistema sanitario italiano, e spesso prescritte con leggerezza dal medico di base.

Possibili tagli sugli esami diagnostici in gravidanza.Gli accertamenti durante i nove mesi di gravidanza, potranno essere, anche questi interessati, dai tagli del ministro della salute, con una reale valutazione dello stato di salute della paziente e del bambino. Se le condizioni della gravidanza non si riterranno a rischio, andranno pagati dalla paziente.

Ricoveri e degenze ospedaliere

Le degenze ospedaliere, in un panorama sempre più difficile degli ospedali nel nostro paese, si potranno prevedere sempre più brevi, in relazione alle varie patologie dei pazienti. Prevedendo l’eventuale uscita dei pazienti dalle strutture ospedaliere, con affiancamento di servizi di assistenza, attraverso le cure domiciliari. La maggior parte dei trattamenti, che attualmente prevedono un ricovero, potranno nella possibile nuova riorganizzazione, essere gestiti in regime ambulatoriale o in day hospital.