Scoperta la difesa naturale contro l’Aids. Un gruppo di ricercatori del Centro per la Biologia Integrata (Cibio) dell’Università di Trento ha osservato come nel nostro corpo siano presenti cellule in grado di costituire un vero e proprio inibitore naturale molto importante contro questa malattia mortale. Grazie ad esso,infatti, è possibile difendersi in modo naturale dall’Aids. Si tratta, dunque, di una proteina antiretrovirale, denominata SERINC5, capace di eliminare l’Hiv e altri virusaffini.

Cosa è SERINC5

Adistanza di 35 anni dall’identificazione del virus dell'Hiv, che lo ricordiamo ha causato ben 39 milioni di morti in tutto il mondo, si è giunti a questa scoperta di elevata portata.

Il responsabile dello studio, Massimo Pizzato, ha spiegato che quando una cellula è infettata dall'Hiv inizia a produrre un nuovo virus necessario adisperdere l’infezione in tutto l’organismo. Infatti, il moltiplicarsidel virus danneggia le cellule provocandone la morte. Pizzato ha poiproseguito con queste parole: “SERINC5 è situato sulla superficie delle cellule e attende che il virus esca per inserirsi al suo interno e renderlo incapace di infettarle delle nuove. In questo modo l’infezione non si propaga”. Quindi, l’inibitore naturale risulta essere estremamente potente.

Il team italiano, quindi, apre nuove prospettive per combattere l'Aids, una malattiaper la quale non è stata ancora trovata una cura in modo tale da poterla contrastare.Il prossimo passo saràquello di generare una difesa che il virus stesso non sia in grado di eludere.

Si tratta, dunque, diquel passo in più che la ricerca compierà per progredire rispetto al virus e scongiurarne altri, inevitabili sviluppi.

I risultati ottenuti dai ricercatoriitaliani sono stati raggiunti anche dagli scienziati della University of Massachussetts, guidati da Heinrich Gottlinger, i quali si sono serviti però di una metodologia differente, ma sempre inerente la stessa ricerca sul progredire del virus dell'Hiv nell'organismo umano.

Entrambi gli studi sono stati pubblicati sulla rivista “Nature” e, insieme, rappresentano una svolta per la lotta contro l’Aids.

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