Nei consumatori sta aumentando sempre di più la diffidenza verso i prodotti alimentari, tra gli allarmi dell'Organizzazione mondiale della Sanità (carne rossa, insaccati e caffè sarebbero cancerogeni) e le notizie nostrane riguardanti Oli d'oliva venduti per extravergine di oliva. Uno scandalo, quest'ultimo, dalle ripercussioni non solo di natura economica (dato che l'extravergine costa molto di più di quello d'oliva) ma anche salutari (dato che l'extravergine è molto più leggero di quello d'oliva) per il consumatore finale. Riguardo gli oli poi, come non bastasse questo scandalo, è arrivato un altro allarme dalla Gran Bretagna.

Già, perché una ricerca durata ben vent'anni da parte della De Montofrt University di Leicester ha svelato un inquietante risultato: alcuni oli provocherebbero cancro, Alzheimer e malattie cardiovascolari. Vediamo quali e perché.

Gli oli incriminati

Secondo la ricerca, friggere con l'olio di semi di girasole e semi di mais è dannoso per la salute. Motivo? Le due sostanze sprigionerebbero per i ricercatori britannici elementi tossici duecento volte maggiori rispetto ai limiti indicati dall'Oms. Tali elementi sono associati all'insorgere di varie forme di cancro, ma anche malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, malattie cardiache, infiammazioni, ipertensione. Pertanto, nel mirino degli studiosi ci sarebbero oli di mais, girasole, palma e soia.

Per friggere consigliano dunque di utilizzare burro, strutto, olio di oliva e anche olio di cocco. Anzi, consigliano accoratamente di utilizzare quest'ultimo. Poco in uso nella cucina italiana. Di fatti, esso avrebbe prevalentemente grassi insaturi.

Il motivo secondo i ricercatori

Come ha spiegato uno dei fautori della ricerca, Martin Grootveld, professore di chimica bioanalitica, la convinzione in passato era che burro e lardo facessero male, mentre semi di girasole e mais no.

Oggi invece scopriamo l'inverso, soprattutto quanto questi ultimi vengono riscaldati rilasciando sostanze tossiche per l'organismo. E fa anche un esempio concreto: un tipico e gustoso piatto di fish and chips fritto in olio di semi contiene dalle cento alle duecento volte in più aldeidi, che sarebbero sostanze tossiche cancerogene, rispetto al limite consentito sempre dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Insomma, una ennesima notizia che inquieta le nostre abitudine alimentari e aumenta la nostra diffidenza, soprattutto per quando ci rechiamo fuori per pranzo e cena. Ma è giusto venirne a conoscenza sempre e comunque. Ne va della nostra salute.