Pochi giorni fa è uscito il rapporto annuale Eurispes, l'Istituto privato di Studi Politici, Economici e Sociali che racconta il nostro paese dal 1982. Gli italiani che si convertono al menù veganoe vegetariano aumentano con un ritmo di 1600 al giorno. Erano il 6% della popolazione nel 2013, il 7,1% nel 2014 e 8% nel 2015. La domanda che potrebbe sorgere è: ma l'Italia è divisa in due, tra vegetariani da una parte e amanti della carne dall'altra? Assolutamente no. La nuova tendenza non è una minoranza, piuttosto una trasformazione nelle abitudini alimentari.

Il cambiamento dell'industria alimentare

Lo scorso Ottobre l'Oms, l'organizzazione mondiale della sanità, lanciò un allarme riguardo alla pericolosità delle carni rosse e dei salumi, facendo preoccupare innumerevoli persone. Il messaggio ribadiva che la carne rossa aumenterebbe il rischio di cancro. Così ci fu un effetto negativosulle vendite: nelle due settimane successive, diminuirono vendite e consumo di carne rossa del 10%, continuando su un 5% annuo. Per questo che il mercato dell'industria alimentare si è gradualmente spinto verso un'altra direzione: crescono i franchising come Veggy Days e Universo Vegano.

Aumentano le pasticcerie vegane e nei supermercati il fatturato annuo generato dai prodotti a base vegetale è in crescita.

Questi ultimi si sono attrezzati a dovere con apposite aree per i consumatori vegani e vegetariani: Coop ha introdotto l'area vegana con la linea ViviVerde, Esselunga punta su VeganOk e Despar ha appena lanciato Veggie. Le aziende alimentari seguono la tendenza: Findus ha lanciato gli hamburger vegetariani; Granarolo tenta con bevande a base di soia, riso e mandorla.

Prossimamente presenterà anche prodotti come burger, polpette e piatti pronti a base interamente vegetale.

Cosa ha spinto gli italiani a convertirsi al vegano e vegetariano?

Un sondaggio rivela che circa la metà, ovvero il 46,7% degli italiani, dichiara di aver preso questa decisione per migliorare la propria salute e il proprio benessere; un 30% non consuma carne perchè ribadisce di essere contro la macellazione degli animali. Il rimanente 12% segue una dieta che abbia il minor impatto sull'ambiente.