Sia gli oncologi che i pazienti non sono tanto preoccupati dal tumore iniziale, detto primario, quanto dalle metastasi, cioè cellule che si distaccano dal tumore primario e si diffondono in circolo, raggiungendo organi distanti come cervello, fegato, polmoni e ossa. Ed è questa la causa principale della mortalità dei pazienti oncologici. Riuscire quindi ad impedire la disseminazione delle cellule tumorali, può essere un importante obiettivo nella lotta contro i tumori. Èdi questi giorni la notizia della scoperta di una proteina, chiamata MICAL 2, che sembrerebbe favorire proprio la diffusione delle metastasi.

Èuna scoperta fatta a Pisa, da ricercatori italiani.

Il problema del cancro: le metastasi

Sono anni che si studiano terapie contro le metastasi tumorali. Uno degli approcci seguiti è stato il controllo dell’angiogenesi tumorale, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni che “nutrono” il tumore. Un approccio studiato già negli anni novanta da uno scienziato americano, Judah Folkman, partendo dall’ipotesi che bloccando la formazione dei vasi sanguigni, un tumore non poteva crescere più della dimensione di un fagiolo e, soprattutto, non poteva dare metastasi. A distanza di anni sono arrivati i primi farmaci; Avastatin e Lucentis agiscono con questo meccanismo.

Qualunque ricercatore chiamato a sviluppare un nuovo farmaco sa che prima deve conoscere cosa andare a colpire e cosa andare a vedere.

Nel caso dell’angiogenesi tumorale, si sono andati a cercare tutti gli elementi che favoriscono la formazione dei nuovi vasi sanguigni.

La scoperta della proteina la MICAL2rappresenta un altro possibile target biologico, utile allo sviluppo di nuovi farmaci per il controllo della diffusione del tumore.

MICAL2: la proteina che favorisce le metastasi

Esistono delle proteine (CasL) che regolano il citoscheletro delle cellule, ovvero la loro struttura e forma. Altre proteine, chiamate MICAL (Molecules Interacting with CasL), che controllano le prime. Tra queste, la MICAL2 èquella scoperta dai ricercatori della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, grazie anche ad un finanziamento dell’Istituto Toscano Tumori.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati sul numero di gennaio di Oncontarget. In pratica,è stata osservata la presenza, in quantità eccessiva, della proteina MICAL2 in tumori particolarmente aggressivi, come il gastrico o al rene, o in fase metastaticao quando diventavano refrattari alle terapie. La stessa proteina è invece assente nelle cellule normali.

Eliminando MICAL2 dalle cellule tumorali, attraverso tecniche di ingegneria genetica, queste mostrano una scarsa mobilità, ridotta adesione alle altre cellule e perdita della capacità di invadere altri tessuti. Sono ancora dati iniziali ma sufficienti ad ipotizzare un’associazione tra questa proteina e le metastasi tumorali.

Questa scoperta può rappresentare un ulteriore tassellonella conoscenza della biologia dei tumori, e portare allo sviluppo di una nuova classe di farmaci anti-metastatici.