Scoperto l'enzimain grado di prevenire l'invecchiamento della pelle. Ad individuarlo, un'equipe di ricercatori dell'Università del Newcastle, grazie alla quale ora si puòdefinitivamente dire addio alle rughe. Sembrerebbe, infatti, che l’elisir della giovinezza si nasconda in un enzima metabolico capace di fermare l’invecchiamento della pelle. Definito ‘Complex II', si trova all'interno delle cellule epiteliali. I ricercatori rivelano che la presenza dell’enzima si riduce ogni qualvolta avanza l’età di un individuo. Pertanto, con il passare degli anni, anche la pelle diventa meno giovane ed elastica.

Oggi, rughe, macchie al viso e pelli rovinate dal tempo sono divenuti dei veri e propri problemi estetici risolvibili. Infatti, la maggior parte degli uomini e delle donne che ne soffrono scelgono di ricorrere a piccoli ritocchi chirurgici. Grazie alle case farmaceutiche però, è possibile acquistare anche trattamenti per il viso come le creme anti-età. Altri addirittura preferiscono seguire una dieta equilibratae praticare sport. D’ora in avanti, grazie ai risultati ottenuti da questo recente studio, si potrà intervenire diversamente.

Lo studio

Lo studio è stato condotto su un campione di27 persone, di età compresatra i 6 e i 72 anni. Osservando specifici campioni di pelle, i ricercatori hanno individuato come la riduzione dell'attività dell'enzima si potesse evidenziare soltanto in alcune cellule, ovvero in quelle che avevano smesso di crescere.Tuttavia, attraverso la ricerca, si è giunti ad una sorprendente realtà: l'enzima metabolico, il Complex II, pare essere la cura naturale contro l'invecchiamento della pelle.

Ilcoordinatore dello studio sostiene che, grazie all'enzima, si potranno sperimentare nuovi trattamenti personalizzabili, in base alle differenti pigmentazioni della pelle e le diverse età delle persone.

Nonostante le precedenti ricerche, lo studio condotto dall'Università del Newcastle è stato il primo adindividuare le funzioni potenziali dell'enzima.

Pertanto, studi successivi potranno analizzare e verificare l'esistenza dimeccanismi,in grado di curarel'invecchiamento degli organi. E, a quel punto, l'obiettivo futuro sarà quello di sperimentare nuovi trattamenti farmacologici.Se volete ricevere ulteriori notizie o aggiornamenti, potete cliccare il tasto "Segui", accanto al nome dell'autore.