Oramai è in atto una vera e propria battaglia tra chi è pro e chi è contro l'utilizzo dell'olio di palma. Sono numerose le aziende coinvolte, ed altrettante invece hanno fatto retromarcia, eliminando l'utilizzo di questo grasso vegetale dalla produzione dei propri prodotti di largo consumo. Sono state fatte numerosi ipotesi sulla questione, ma i nodi principali da sciogliere sull'olio di palmarestano gli eventuali danni alla Salute e le problematiche inerenti la produzione di quest'olio a livello mondiale.

L'utilizzo nel mondo

Si tratta dell'olio vegetale più usato al mondo;attualmente viene utilizzato per la realizzazione di numerosiprodotti di varie categorie: alimentari, farmaceutici, cosmetica e mangimi.

Tra le aziende che attualmente ricorrono all'olio di palma, sono presenti: Nestlè,Unilever, Ferrero,Unigrà, Aidepi e Assitol. Colossi dell'alimentazione mondiale, che per i loro prodotti non possono fare a meno di utilizzare questo tipo di grasso vegetale.Secondo quanto emerso da alcune notizie recenti, tali società stanno mettendo in atto una campagna pubblicitaria a favore dell'utilizzo dell'olio di palma, attraverso un'investimento a sei zeri che ha come unico obiettivo quello di convincere l'opinione pubblica ad essere a favore del suo utilizzo.

Le problematiche dell'olio di palma

Dall'altra parte della medaglia invece, ci sono tantissime aziende che hanno deciso di rimuovere l'olio di palma dai propri prodotti; una tra queste è la Plasmon, che attualmente ha rimosso l'inserimento di questo grasso vegetale dagli ingredienti deifamosi biscotti per neonati e bambini, aderendo alla campagna contro il suo utilizzo.

L'olio di palma è tra i grassi vegetali più utilizzati al mondo, perché il suo costo di produzione e nettamente inferiore ai suoi simili, è molto solido rispetto a quello prodotto con soia e girasole, e viene impiegato per rendere gli alimenti più cremosi e conservabili più a lungo. Le campagne contro il suo sfruttamento sono state motivate dal fatto che, assumendo l'olio di palma in quantità eccessive (situazione inevitabile poiché viene usato per tanti prodotti di uso giornaliero), porterebbe a problemi di natura cardiaca a causa di un acido presente in esso.

Inoltre, non solo rappresenta una minaccia per la salute, ma la sua coltivazione su scala mondiale sta distruggendo le foreste pluviali del sud-est asiatico, facendo scomparire migliaia di ettari di foresta.