Negli ultimi anni, al di là delle indicazioni mediche, molte persone hanno iniziato a seguire una dieta priva di glutine, per controllare il peso e migliorare lo stato di Salute.

In effetti, una ricerca condotta presso il Department of Genetics, University of Groningen, Netherlands, ha rivelato che un’alimentazione senza glutine, seguita da soggetti sani, per sole 4 settimane, è in grado di diminuire in maniera significativa alcuni batteri intestinali ad azione pro-infiammatoria:

Veillonellaceae (classe Clostridia), abbondantiin coloro che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile, IBS, rettocolite ulcerosa, morbo di Chron, cirrosi; Ruminococcus bromii, ingenti nei pazienti con IBS.

La dieta, dunque, influenza la diversità e la funzionalità del microbiota e la salute dell’ospite, soprattutto degli individui che soffrono di malattie correlate all’alimentazione.

Reattività al glutine celiaca e non celiaca

I soggetti con morbo celiaco hanno una risposta immunitaria aberrante alle proteine del glutine (presenti nei cereali), e di conseguenza, atrofia dei villi e malassorbimento intestinale; circa l’1% della popolazione ne è affetta. La sola terapia è l’adesione perenne ad una dieta priva di glutine.

In un lavoro pubblicato su BMC Medicine, nel 2011, è stato scoperto che esiste anche una popolazione di soggetti con iper-sensibilità al glutine non celiaca (gluten-sensitivity), 6 volte più numerosa di quella con morbo celiaco.

I disturbi accusati variano tra quelli gastrointestinali (meteorismo, diarrea o stipsi) o extraintestinali (cefalea, difficoltà di concentrazione, stanchezza cronica, rash cutanei) e possono regredire con la dieta adatta.

Lo studio clinico

E’ stato pubblicato sulla rivista Genome Medicine, in aprile 2016. Sono stati raccolti campioni fecali di 21 pazienti sani, prima e al termine di una dieta priva di glutine.

Il DNA dei batteri (microbioma) è stato isolato nelle feci e sequenziato per individuare le specie del microbiota intestinale (flora batterica).

L’analisi statistica ha dimostrato l’efficacia dell’alimentazione nel diminuire certe famiglie di batteri, particolarmente presenti nelle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Questo studio suggerisce che l’esclusione del glutine può essere adottata oltre che dai soggetti che necessitano di terapie dietetiche, anche da quelli sani, per contrastare il gonfiore intestinale.