Da questo punto di vista, la differenza tra uomo e donna è assolutamente evidente. Un uomo non può fingere un orgasmo e questo è considerato una conditio sine qua non alla riproduzione. Non altrettanto si può dire per la donna dove l'attività riproduttiva è regolata da un ciclo che scandisce l'ovulazione, indipendente da stimoli esterni. Per anni, l'orgasmo femminileharappresentato un rompicapo per i ricercatori in quanto non sono riusciti a comprenderne la funzione. Molte donne – oltre il 15% - non ha mai avuto un orgasmo eppure sono diventate mamme.

Parliamo di una condizione di piacere, sia nella versione femminile che in quella maschile, che ogni anno viene celebrata il 31 lugliocon la giornata mondiale del piacere. Ma, limitatamente a quello femminile, dagli Stati Uniti arrivano i risultati di una recente ricerca.

L’evoluzione ha cambiato anatomia e fisiologia femminile

Uno studio dal titolo “The Evolutionary Origin of Female Orgasm”, recentemente pubblicato su Journal of Experimental Zoology - Molecular and Developmental Evolution, a firma di M. Pavlicev, G. Wagner, arriva ad ipotizzare che l'anatomia genitale femminile sia cambiata con l'evoluzione.I ricercatori hanno analizzato l’anatomia e la fisiologia di diversi mammiferi, come il rilascio di particolari ormoni durante un rapporto sessuale, e la posizione del clitoride,arrivando alla conclusione che in origine l’orgasmo femminile era finalizzato all’ovulazione e quindi alla riproduzione.

Infatti nella donna primitiva il clitoride doveva occupare una posizione più esposta anatomicamente e l’ovulazione avveniva solo in presenza di stimoli esterni rappresentati dalla presenza di un uomo, o in seguito ad un rapporto sessuale.

In una fase evolutiva successiva, la donna poteva avere l’ovulazione solo con un rapporto sessuale e quindi, ancora una volta il clitoride doveva avere una collocazione anatomica ben precisa per favorire il piacere femminile.

L’evoluzione è proseguita fino alla condizione attuale dove una donna fertile ha un ciclo ovulatorio regolare, ogni quattro settimane, indipendentemente dall’ambiente, dalla presenza o meno di un uomo e del suo desiderio di maternità.

Questa è stata una rivoluzione copernicana per la fisiologia femminile, con delle modifiche ai genitali portando lentamente ad uno spostamento del clitoride in una posizione non facilmente stimolabile durante un rapporto sessuale.

Per questo molte donne ora non riescono ad avere un orgasmo durante un rapporto e nonostante questo sono perfettamente sane e in grado di riprodursi.

La conferma arriva da un’analisi comparata

Per trovare un riscontro a questa teoria, i ricercatorihanno analizzato, nei vari mammiferi, gliormonirilasciati durante l’accoppiamento. Dallo scimpanzé al maiale, dal cavallo al topo e al gatto, e molti altri ancora. Ebbene, in tutti questi mammiferi, nonostante abbiamo un “meccanismo differente di eccitazione” vi è sempre il rilascio di due ormoni, la prolattina e l’ossitocina, gli stessi che regolano il ciclo femminile.

Questoriflesso neuro-endocrino, che porta alla liberazionedei dueormoni, è funzionale all’ovulazione.

E questo nonostante le differenze tra i vari mammiferi indotte nei secoli con il processo evolutivo dove, per alcuni l’ovulazione segue un ciclo indipendente e spontaneo, mentre per altri l’ovulazione si ha solo in seguito aduno stimolo.

Ovviamente quella appena descritta è l’ultima teoria proposta. In precedenza altre teorie erano state formulate dove, invece, all’orgasmo femminile viene ancora attribuito una funzione importante, in quanto strumento di stimolo per le donne ad avere più rapporti sessuali a tutto vantaggio della riproduzione. Ovviamente, di teorie come queste ce ne sono tante ma quella dei ricercatori americani sembra fondata su un’analisi molto articolata e approfondita.