Nel diabete di tipo 2, lo stress ossidativo e l’infiammazione hanno un ruolo centrale nella patofisiologia della malattia, ma l’alimentazione può impedire questi processi.

È quello che hanno indagato i ricercatori della Faculty of Medical Sciences e l’Institute of Health and Society, Newcastle University, UK, in uno studio, durato 4 anni, che ha coinvolto ben 1531 individui, di età compresa tra i 19 e i 65 anni, in sovrappeso.

È stata analizzata la correlazione tra tipo di alimentazione seguita, livelli plasmatici dei markers dell’infiammazione cronica o di grado lieve (proteina C reattiva o CRP) e di quelli ad azione anti-ossidante (carotenoidi), e percentuale di insorgenza del diabete di tipo 2.

I dati sono stati sorprendenti. Il modello dietetico risultato anti-infiammatorio e anti-ossidante, è stato quello comprensivo di una quantità elevata di ortaggi, frutta, semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, semi di zucca, di girasole, pistacchi) e pesce, quindi con un buon apporto di proteine (portate lievemente sopra al 20% dell’energia totale), acidi grassi omega-3, fibre, sali minerali, tra cui il magnesio; lo stesso modello era carente di pane bianco, zucchero e latte intero (alimenti considerati, dunque, pro-infiammatori).

Questo tipo di dieta è stata in grado di mantenere bassi, i valori della CRP e alti, quelli dei carotenoidi, e di contrastare la comparsa del diabete di tipo 2, secondo quanto pubblicato sulla rivista International Journal of Food Sciences of Nutrition, in agosto 2016.

Dieta ad azione infiammatoria e grasso viscerale

Nello stesso studio clinico, i pazienti in sovrappeso che hanno aderito ad un altro modello dietetico, basato su una bassa quantità di ortaggi e frutta, un elevato apporto di zucchero, di bevande dolci e di derivati del latte, hanno manifestato livelli alti di CRP (marker dell’infiammazione) e sono stati soggetti alla comparsa del diabete.

In alcuni pazienti, l’educazione a cambiare stile di vita, con una dieta ad azione anti-infiammatoria, ha portato alla riduzione delpeso corporeo e della circonferenza addominale e, in modo significativo, del diabete.

I dati ottenuti, hanno avvalorato il concetto che l’efficacia della dieta anti-infiammatoria e anti-ossidante è mediata dalla riduzione del grasso viscerale.

Magnesio, sale minerale a potente azione anti-infiammatoria

Nel modello dietetico salutare, il magnesio è risultato presente, in abbondanza, negli ortaggi a foglie verdi e nei semi oleosi.

Essendo coinvolto in più di 350 processi enzimatici, ha evidenziato, già in molti studi precedenti, di prevenire l’ipertensione, la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2, l’osteoporosi e i tumori del colon e della mammella.

La carenza di questo minerale nella dieta pro-infiammatoria, è stato osservato, in grado di indurre il rilascio di citochine infiammatorie (TNF e IL-6) nel circolo ematico (a loro volta, stimolatori del fegato, nelprodurre il marcatore dell’infiammazione CRP).