Si è tenuto al Marriott Park Hotel di Roma, dal 28 al 30 ottobre, il XVIII congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), un’occasione per fare il punto sul cancro, le cause, la prevenzione, le terapie e le prospettive. Ora l’Aiom riparte con una nuova campagna promozionale contro il fumo di sigaretta. Un vizio che si prende già nei banchi di scuola e che è responsabile del 90% dei tumori al polmone, del 75% dei tumori alla testa e al collo e del 25% dei tumori al pancreas. Parliamo di forme tumorali difficile da controllare, con una sopravvivenza ancora molto bassa.

Nonostante questo, è sorprendente come uno studente su due pensa che il fumo di sigaretta possa causare al massimo un po’ di tosse e qualche problema di stomaco. Visto che si inizia a fumare prima dei 18 anni, allora ben vengano queste campagne promozionali perché, nonostante i progressi fatti dalla medicina, ancora oggi il cancro è meglio prevenirlo che combatterlo.

Il 22% degli italiani continua ancora a fumare

In medicina non sempre si hanno delle certezze ma almeno la pericolosità del fumo di sigaretta sulla Salute umana lo è. Il 90% dei tumori al polmone è causato dal fumo di sigaretta, responsabile di 100 mila decessi l’anno. Si tratta di una forma tumorale molto frequenta: negli uomini è seconda (15%) solo dopo quello alla prostata (20%) mentre nelle donne è terza (6%), dopo quello alla mammella (29%) e al colon-retto (13%).

Ma, negli uomini, è anche la forma tumorale responsabile della maggior percentuale di decessi da cancro (26%), in tutte le fasce di età. Il 15% dei decessi tra i giovani (0-49 anni), il 30% tra gli adulti (50-69 anni) e il 27% tra gli ultrasettantenni.

Nelle donne è la terza causa (11%), dopo il tumore alla mammella (17%) e al colon-retto (12%).

Da rilevare che mentre negli uomini il tumore al polmone è in una fase decrescente (-1,4% l’anno) e questo è strettamente legato ad una riduzione del numero dei fumatori, nelle donne la tendenza è nella direzione opposta, sia come numero di fumatrici che come aumento dei tumori polmonari (+ 2,7 % l’anno) e dei decessi per questa causa.

Tendenze valutate negli ultimi 20 anni.

Nonostante quindi queste evidenze, ancora oggi in Italia il 22% della popolazione fuma. E di questi la metà fuma almeno un pacchetto al giorno. Si inizia solitamente per seguire una tendenza, per colmare presunti vuoti interiori e compensare una mancanza di autostima, diventando subito dopo una delle peggiori dipendenze, altamente nocive per la salute. Per questo l’Aiom ha deciso di tornare nelle scuole con una campagna dal titolo “Con le sigarette è meglio smettere”. Testimonial saranno la tennista Flavia Pennetta e l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri.

I progressi della medicina e dei nuovi farmaci

Grazie alla diagnosi precoce e a nuovi farmaci, negli ultimi anni la percentuale dei sopravvissuti ad una diagnosi per cancro è del 40%.

Li chiamano i “survivor” e sono in continuo aumento. Adesso rappresentano il 5% della popolazione, ovvero 1 italiano su 20. Il merito di questi numeri è dei progressi fatti grazie alla ricerca oncologica, sia in ambito clinico che sul fronte dei nuovi farmaci oggi disponibili.

Negli ultimi anni, si è passati dalla generica definizione di cancro ad una più accurata definizione dei singoli tumori. Per questo non basta solo la figura dell’oncologo ma questa deve essere affiancata da chirurghi, radiologi, biologi molecolari, esperti di medicina nucleare. Tutti insieme possono arrivare a definire il profilo genetico del singolo tumore e la terapia specifica per combatterlo. Stiamo quindi parlando di medicina personalizzata.

Con diverse forme tumorali, come nel melanoma, nel tumore alla prostata e alla mammella, si sono già compiti enormi passai avanti. Ed è proprio grazie a questo approccio multidisciplinare se negli ultimi dieci anni 2,2 milioni di italiani sono sopravvissuti ad una diagnosi di tumore. E sono diventati survivor.