La medicina, così come le altre scienze non esatte, è una sperimentazione continua, e lo sanno molto bene i chirurghi dell'Ospedale di Chioggia dove si è tenuta la prima applicazione in Italia di termoablazione mediante microonde. L'intervento di alta specialità è stato praticato, lo scorso martedì, su un paziente maschio di 65 anni sofferente da metastasi epatica. L'operazione, a paziente sedato, è durata circa dieci minuti, e ha sciolto il tessuto malato con massima precisione. Un grande successo per l'equipe medica che dopo anni di studi ha potuto sperimentare un nuovo e rivoluzionario metodo di cura di alcune forme di cancro.

La termoablazione

È un nuovissimo trattamento chirurgico applicabile, previa discussione con il comitato oncologico, su tumori precoci o in fase di metastasi che non superano i quattro centimetri di grandezza. La tecnica consiste nell'uso di calore generato da radiofrequenze o microonde e di un terminale o antenna. Quest'ultima, con una piccola incisione, sarà messa in contatto diretto con la massa interessata bruciando le cellule tumorali attraverso specifici elettrodi e senza dolore. L'arduo lavoro risiede proprio nell'intensità della temperatura da applicare in base alla grandezza del Tumore da distruggere e nella durata dell'operazione da eseguire.

Una nuova speranza

Ogni nuovo metodo di cura ridà speranze alle migliaia di pazienti che attendono un miraggio.

-“Con questo metodo - assicurano il primario di chirurgia e il responsabile di ecografia interventistica dell'Ospedale di Chioggia - si evita di asportare chirurgicamente il tumore, ed è possibile intervenire anche su pazienti inoperabili e fragili, evitando l'uso della chemioterapia, riducendo i tempi di ricovero e garantendo una migliore ripresa funzionale”.

La notizia che riporta l'esito positivo dell'intervento si è subito diffusa in tutta Italia, il centralino dell'Asl n. 14 di Chioggia è stato preso letteralmente d'assalto da persone interessate alle cure mini invasive di questo metodo sperimentale. La stessa Azienda Sanitaria Locale riferisce che le richieste saranno studiate dal Comitato Oncologico.