Nella settimana che va dal 16 al 23 gennaio 2017 si è assistito a una diminuzione dei casi di influenza. E' quanto emerge dal Seremi, il Servizio di sorveglianza regionale che ha rilevato 10 casi per 1000 assistiti pari a circa 45mila casi stimati.

In particolare la fascia più colpita dall'influenza rimane quella pediatrica. Nell'ultima settimana presa in esame si è assistito a una ripresa dell'epidemia influenzale: 25 casi per mille assistiti nella fascia di età compresa tra 0 e 14 anni. In particolare l'incidenza al di sotto dei 5 anni di età è pari a 19,27 casi per mille assistiti.

Nella fascia d'età compresa invece tra i 5 e i 14 anni si rilevano 11,38 casi per 1000 assistiti.

Tra gli adolescenti e gli adulti si assiste a un ulteriore decremento di casi: tra i 15 e i 64 anni si stima una incidenza pari a 6,81 casi per mille assistiti, mentre dai 65 anni in poi l'incidenza scende a 4,01 casi per mille assistiti.

D'altronde i bambini per quanto riguarda la circolazione del virus influenzale sono una sorta di untori in quanto i contatti ravvicinati e le ore trascorse nelle aule scolastiche facilitano la circolazione del virus, Una volta a casa trasmettono il virus influenzale anche ai genitori e questi ultimi continuano la propagazione dell'influenza.

Influenza 2017: picco raggiunto

Il picco si è raggiunto nell'ultima settimana del 2016 quando l'incidenza rilevata è stata pari a 9,53 casi per 1000 abitanti. Dall'inizio della sorveglianza epidemiologica il numero dei casi è salito complessivamente a 3,4 milioni. In Piemonte, nella Provincia Autonoma di Trento, nelle Marche, nel Lazio, in Basilicata e in Sardegna si registra ancora una incidenza pari o superiore a 10 casi per mille assistiti.

Influenza 2017: i soggetti più a rischio

A risultare più a rischio, a causa delle complicazioni che possono derivare dall'influenza, troviamo gli anziani sopra i 65 anni, i bambini, le donne incinte e chi soffre di patologie croniche quali ad esempio malattie cardiovascolari, obesità e diabete.