Che lo sport faccia bene e che sia un utile alleato per prevenire obesità e malattie di varia natura fra cui quelle cardio-circolatorie è un fatto noto a tutti. A confermare questo dato ora c'è un un nuovo studio della University of Cambridge in Inghilterra, recentemente pubblicato dalla rivista Plos One. Secondo gli studiosi ed esperti inglesi fare attività fisica anche moderata, camminare o magari una corsetta durante la giornata aiuta anche a rendere felici.

Non è la prima volta che si arriva a queste conclusioni: numerosi studi hanno rilevato che il rischio di soffrire di ansia è maggiore per chi non pratica sport o è obeso.

Inoltre, molte ricerche hanno raggiunto la conclusione che lo sport aiuti la produzione nel cervello di molecole che stimolano il buon umore. Questo è il primo studio a guardare in maniera oggettiva il legame tra attività fisica e felicità individuale.

Come è stato condotto lo studio?

La rilevazione dei dati è avvenuta facendo ricorso alla tecnologia ed in particolare ad un'app del telefono. Tale software permetteva di rilevare sia i dati relativi all'attività svolta sia lo stato di benessere del soggetto attraverso un questionario. Le persona coinvolte dovevano indicare cosa avessero fatto nel quarto d'ora precedente, avvalendosi dei questionari. Da qui è stato rilevato che chi si era dedicato allo sport era maggiormente soddisfatto di coloro che erano rimasti inoperosi.

Al termine dell'osservazione è emerso che, nel lungo periodo, i più felici sono le persone con una maggiore abitudine a muoversi

L'importanza dell'abitudine allo sport

Fare sport decisamente aiuta a stare meglio. Ciò che tuttavia andrebbe valorizzato è la necessita di inculcare nelle giovani generazioni l'abitudine a fare sport.

Fare attività sportiva non è una cosa che si riesce sempre ad apprendere in famiglia, dove i social e i video giochi hanno preso il sopravvento o dove semplicemente non ci sono risorse finanziarie sufficienti a far praticare una disciplina sportiva ai bambini. In tale quadro è la scuola che riveste un ruolo fondamentale per garantire a tutti una formazione sportiva indipendentemente dallo status economico della famiglia. Spesso invece si assiste inermi ad una programmazione didattica che non tiene in debito conto lo svolgimento dell'attività sportiva negli istituti scolastici italiani.