Negli Stati Uniti l'allarme proviene dai Centers for Disease Control and Prevention. Stando a quanto si apprende, lo scorso settembre una donna settantenne sarebbe morta in Nevada a causa di uno choc settico (ovvero una complicanza della setticemia). L'infezione della donna si è dimostrata resistente a tutti e 26 gli antibiotici esistenti utilizzati per curarla.

Il caso della signora settantenne

Stando a quanto è stato riferito dai medici, la donna che è deceduta a Reno nello scorso settembre, ha soggiornato a lungo in India. Lo scorso 18 agosto la donna è stata ricoverata con urgenza a causa dei problemi respiratori derivanti da una infezione che le è stata causata da un batterio raro, il Klebsiella pneumoniae.

Stando ai test effettuati sul corpo dell'anziana, è stato rilevato che avrebbe potuto rispondere efficacemente a un trattamento basato sulla Fosfomicina ad uso endovenoso, tuttavia si tratta di un farmaco il cui utilizzo non è approvato negli Stati Uniti.

Tale batterio è diffuso soprattutto in ambiente ospedaliero in quanto per una serie di fattori trova un habitat che ne favorisce la diffusione.Tale batterio risulta noto per la sua resistenza ad una classe di antibiotici a largo spettro, i carbapenemi. Il tasso di mortalità determinato da questo agente patogeno si aggira intorno al 50%.

Klebsiella pneumoniae: caratteristiche del super-batterio

La Klebsiella è un batterio gram-negativo che appartiene alla famiglia Enterobacteriaceae.

Si tratta di un batterio che fa parte della flora microbica intestinale sia di animali che di esseri umani, tuttavia fuori dal tratto intestinale può causare delle infezioni anche letali. Nel momento in cui diventa patogeno risulta in grado di scatenare infezioni gravi a carico dell'apparato respiratorio, intestinale ed urogenitale.

Le infezioni prodotte da questo batterio colpiscono prevalentemente le persone debilitate che presentano un sistema immunitario depresso. Se il batterio infetta i polmoni la complicazione più temuta è rappresentata dalla polmonite.

Nel caso in cui tali sintomi, ad esempio dolore toracico, bronchite e difficoltà di respirazione compaiono qualche giorno dopo essere stati dimessi dall'ospedale è bene rivolgersi subito a un medico perché il quadro clinico tende a peggiorare molto rapidamente.