Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Salute viene definita come benessere fisico, mentale e sociale, in assenza di malattia o infermità.

Si ritiene difficile mantenere una buona salute in vecchiaia, perché possono svilupparsi malattie croniche. In realtà esistono alcuni accorgimenti per prevenire l’accumulo di danno molecolare-cellulare e la degenerazione dei tessuti, a cui siamo sottoposti nel tempo e con l’avanzare dell’età.

Come dimostrato dall’analisi dei ricercatori della Division of Geriatrics of Nutritional Science, Washington University, possiamo guadagnarci salute e longevità.

In primo luogo attraverso l’alimentazione (dieta ipocalorica bilanciata con assunzione di nutrienti specifici ad attività anti-ossidante), insieme all’esercizio fisico aerobico e anaerobico e un sonno regolare (6-8 ore al giorno).

E’ necessario associare esercizi di memoria, apprendimento di nuove attività e la meditazione per curare lo sviluppo psicologico emozionale, intellettuale e sociale; poiché il cervello necessita di continui stimoli esterni ed interni per formare nuove sinapsi (siti di contatto tra i neuroni) e prevenire il decadimento cognitivo. Il lavoro è stato pubblicato nel gennaio 2017 sulla rivista Gerontology.

Nutrizione e esercizio fisico anti-invecchiamento

Gli studi hanno dimostrato che i pasti ipocalorici, ad orari regolari, rallentano l'invecchiamento e prevengono l'insorgenza di molte malattie croniche (autoimmmuni, cardiomiopatia, nefropatia, neurodegenerazione, sarcopenia e cancro).

Alcuni nutrienti contenuti in frutta e verdura hanno un’azione anti-infiammatoria e protettiva del sistema immunitario, come vitamine (C, E, complesso B, acido folico e beta carotene), sostanze bioattive (polifenoli, steroli, indoli e isotiocianati), minerali (sodio, potassio, ferro, iodio, selenio, magnesio e manganese), così come quelli nei pesci e nei semi oleosi (acidi grassi omega 3 polinsaturi); altri nutrienti presenti nella carne rossa processata come acidi grassi trans, nitrosamine, idrocarburi aromatici policiclici risultano invece dannosi e vanno limitati.

L’esercizio fisico, oltre all’effetto benefico sui parametri metabolici e di prevenzione di alcuni tipi di cancro (mammella, colon, endometrio), ha rivelato di migliorare la plasticità del cervello e la funzione cognitiva; azione possibile mediante produzione del fattore neurotrofico (BDNF) e aumento della perfusione cerebrale.

Cervello e declino cognitivo

Il cervello va stimolato mediante apprendimento di nuovi obiettivi, specialmente quelli che coinvolgono funzioni multiple (motorie e sensoriali), poiché è un organo dinamico in grado di formare nuove sinapsi.

Anche se nell’adulto questa capacità, in risposta a stimoli sensoriali, è più bassa rispetto ai bambini, alcuni esercizi possono aiutare la formazione di nuovi circuiti neuronali: parole crociate, puzzles, sudoku, suonare un nuovo strumento musicale o acquisire un nuovo linguaggio, ballo, yoga, dipingere e scolpire, eseguire certi movimenti con la mano non dominante (mangiare il cibo o usare il mouse).

Altro metodo la meditazione (20 minuti al giorno per 5 giorni): migliora la qualità del sonno e le capacità cognitive, aumenta l’attenzione, riduce il conflitto, l’ansia, la depressione, la fatica e i livelli di cortisolo (ormone dello stress).

Il sonno (6-8 ore a notte) ha un ruolo strategico per consolidare la memoria e favorire l’espressione di proteine necessarie per la plasticità sinaptica.