Come sappiamo, una dieta equilibrata è alla base di un organismo sano. Tuttavia, secondo la nutrizionista Kaleigh McMordie, l'assunzione di troppe proteine sarebbe la causa di una serie di disfunzioni. Nel suo ultimo studio, la ricercatrice ha illustrato minuziosamente quali sono i 7 disturbi derivanti da un'alimentazione eccessivamente proteica. Tra questi, il cattivo umore si manifesterebbe per una mancanza di carboidrati, facilmente recuperabili con il consumo di frutta, yogurt, e cereali integrali. Invece, quando si verifica un annebbiamento del cervello, si pensa di superarlo ricorrendo a zuccheri o al potassio contenuto nelle banane quando, invece, sono i carboidrati la fonte primaria di energia.

La dieta a base proteica

Affermare che le diete a base proteica siano in grado di tenere a bada la fama sarebbe anche corretto. Ma la dottoressa McMordie sostiene che questo tipo di alimentazione non è sufficiente a produrre gli zuccheri necessari per avere la giusta quantità di serotonina e, quindi, rischiamo di diventare "arrabbiati cronici". Inoltre un regime alimentare di questo tipo può fare anche ingrassare, anziché dimagrire, a causa dell'eccesso di proteine animali e del ricorso ai classici frullati proteici. Nel primo caso, la nutrizionista suggerisce di completare l'alimentazione giornaliera con yogurt magro, formaggi e frutta. Nel secondo, invece, occorrerebbe rimediare con cereali, frutta e verdure.

Sete, alito cattivo e difficoltà intestinali

Secondo il famoso chef Ken Immer, il costante desiderio di bere è causato dalle troppe proteine assunte. Questa condizione provocherebbe anche una leggera forma di disidratazione, dovuta allo smaltimento delle proteine in eccesso. Per questo motivo, è necessario bere e urinare frequentemente.

Tuttavia, se questo disturbo si verifica su un individuo predisposto, rischia di portare alla formazione di calcoli renali.

Un'altra antipatica disfunzione dell'organismo è rappresentata dalla stitichezza, generalmente causata dall'assunzione di troppe proteine a scapito di validissime fibre apportate, ad esempio, dalla quinoa, dalla frutta, dall'avena, dai cereali integrali e dalle verdure.

Infine la nutrizionista Kaleigh McMordie si è soffermata anche sul fastidioso alito cattivo prodotto dal consumo di troppa carne: in questo caso, in mancanza di carboidrati, l'organismo preleva i grassi e li trasforma in una sorta di "combustibile", favorendo un'eccessiva produzione di chetoni.