"Le potenzialità letali di un virus come l'influenza sono molto più elevate di qualsiasi arma nucleare". A lanciare l'allarme è Bill Gates, che a margine della Conferenza sulla Sicurezza a Monaco di Baviera, ha voluto evidenziare un problema con cui l'umanità potrebbe trovarsi a fare i conti in un futuro non troppo lontano: "I governi non stanno facendo molto, non hanno preso sul serio una minaccia concreta", le parole di Gates al «Telegraph», "le epidemie portate dalla natura possono essere piuttosto vaste, ma quelle causate intenzionalmente lo sarebbero ancora di più".

BiotMAGNI

Tutto viene sintetizzato da una parola: "Bioterrorismo. E potrebbe essere più devastante di una guerra nucleare. Con una bomba atomica si arriva ad un certo punto, dopo aver ucciso 100 milioni di persone, in cui tutto si ferma. Con una guerra batteriologica, invece, non c'è una fine". Ad alimentare la paura ci sono le carenze dei governi: "Non sono preparati. Una volta le ambizioni di una guerra batteriologica erano limitate a un piccolo gruppo di nazioni, adesso i virus sono manipolabili anche da piccoli gruppi di terroristi".

Magnitudo

Per quantificare l'eventuale impatto di un'emergenza batteriologica, Gates suggerisce di prendere spunto dalla misurazione dei terremoti: "Si deve pensare in termine di magnitudo. Se si uccidono 10 persone, la scala sarà uno, se se ne uccidono 100 sarà due. Il vero problema è che un virus non arriverebbe solo ad una scala cinque o sei ma si svilupperebbe verso il nove o il dieci...".

Un esempio più concreto arriva dall'Africa: "Avete presente le 11.000 persone uccise dall'Ebola nel recente passato? Bè, quello rappresenterebbe una scala tre...".

Soluzione

Non è possibile prevedere il "quando" e il "come", per questo l'unica soluzione è la prevenzione: "Prepararsi per una guerra di questo tipo è molto più importante degli studi (molti dei quali finanziati grazie al suo patrimonio) per evitare una catastrofe climatica, si devono studiare vaccini e sviluppare tecniche di diagnostica. La popolazione non è pronta, per questo sarebbe fondamentale programmare delle esercitazioni mirate".