Internet funziona con un sistema di controllo delle informazioni secondo un flusso di pacchetti di dati. Secondo un recente studio sul cervello umano, il controllo gestito dalla corteccia cerebrale somiglierebbe a quello di Internet, in cui le sinapsi controllerebbero indebolendosi o rafforzandosi, le connessioni neuronali. Internet è gestito da algoritmi, formule matematiche che gestiscono il flusso di informazioni e sono molto simili al meccanismo di distribuzione dei segnali trasmessi nel nostro cervello. In effetti Internet distribuisce informazioni e necessita di un sistema di controllo; le sue connessioni devono essere utilizzate al meglio e non possono essere congestionate da sovraffollamento di dati.

Quindi si utilizza un algoritmo detto“incremento additivo, decremento moltiplicativo” (AIMD), con il quale i dati inviati da un computer vengono "accettati" dal destinatario previo riconoscimento di un feedback. Se la rete è sovraccarica, il pacchetto di dati non viene riconosciuto velocemente, mentre se la rete è libera i dati vengono trasmessi rapidamente. In seguito, i dati successivi vengono riconosciuti più velocemente e il computer subisce un incremento additivo. Quando rallenta invece si parla di decremento moltiplicativo. L'utente rallenta la sua ricerca sulla rete evitando un'ulteriore congestione della stessa e l'efficienza del sistema raggiunge i massimi livelli. La stessa cosa accade nel cervello umano.

Lo sostiene un gruppo di ricercatori del Salk Institute, in California, guidato dal professor Saket Navlakha e che ha pubblicato la sua scoperta sulla rivista scientifica "Neural Computation".

Miliardi di neuroni

Siamo abituati a ritenere il nostro cervello quasi insondabile data la presenza di miliardi di neuroni con altrettante connessioni interneuronali, ma probabilmente i flussi di informazioni sono gestiti in maniera più semplice di quanto pensavamo.

Per scoprire come il cervello gestisce il controllo, il team di ricercatori ha elaborato un modello dell'attività neuronale con diversi tipi di algoritmi di controllo di flusso controllando quale di essi rendesse al meglio. Hanno potuto verificare che un sistema AIMD è più efficiente perchè mantiene costante il flusso di informazioni e regola il traffico di dati evitando congestioni.

Nel cervello l'incrememento additivo si può paragonare al potenziamento a lungo termine (LTP) dei neuroni, che si instaura quando essi si attivano rapidamente uno dopo l'altro, rafforzando la connessione sinaptica ed accelerando un'ulteriore attivazione. Se invece la connessione si indebolisce si ha l'equivalente neuronale del decremento moltiplicativo, cioè la depressione a lungo termine. I meccanismi del cervello e di Internet sono differenti ma seguono le stesse regole tese a determinare la "stabilità", perchè efficienza e semplicità sono comuni sia agli organismi viventi sia alle reti da noi costruite.