La dieta senza glutine potrebbe avere degli effetti negativi sull'organismo, sono state infatti riscontrate in soggetti affetti da celiachia percentuali di cadmio, mercurio e arsenico maggiori rispetto a chi segue una dieta con glutine. È quanto emerso da uno studio americano pubblicato su Epidemiology.

Lo studio

La ricerca ha preso in esame la dieta di 7000 persone, delle quali 73 hanno dichiarato di seguire una dieta priva di glutine in quanto celiaci. È proprio in tali casi che è stata rilevata una concentrazione maggiore di arsenico e cadmio nelle urine e di mercurio nel sangue.

L'arsenico è quasi il doppio.

La presenza di tali metalli nell'organismo aumenta il rischio di malattie croniche e di contrarre il cancro. Lo Iarc ha infatti inserito l'arsenico e il cadmio tra i cancerogeni del gruppo 1, mentre il metilmercurio nel gruppo 2B, tra i possibili cancerogeni. “Non è certo quali siano gli effetti di una dieta con scarsa esposizione ad arsenico e mercurio, è possibile però che possa aumentare il rischio di cancro e altre malattie croniche” spiegano i ricercatori. Ma qual è la causa? Suppongono che sia il riso, “fonte riconosciuta di arsenico e metilmercurio”, di cui i celiaci fanno un largo uso. I chicchi di riso sono in grado di concentrare molti minerali e oligoelementi che vengono dall'acqua.

Chiaramente gli stessi ricercatori sottolineano che sono necessario maggiori studi “per esaminare a pieno l'esposizione ai metalli pesanti degli alimenti gluten-free”.

Le critiche allo studio

Anche in Italia sono in corso esperimenti in merito. L'Istituto Superiore di Sanità e l'ospedale Bambin Gesù di Roma stanno infatti analizzando quanto i bambini celiaci siano esposti all'arsenico.

“I soggetti coinvolti sono molti di più rispetto allo studio americano e stiamo analizzando, nello specifico, quali prodotti consumano i bambini” – ha comunicato il team.

Critiche vengono invece da Marco Silano, direttore del reparto Alimentazione e nutrizione dell'Istituto Superiore di Sanità, il quale ha dichiarato: “Ci sono dei problemi di metodo importanti soprattutto perché dei 73 soggetti si sa molto poco.

Da quanto tempo conducono questa dieta, e quanto è rigorosa? Molte persone sono convinte di seguire una dieta senza glutine solo perché acquistano alcuni prodotti specifici, mentre in realtà assumono questa sostanza in molte altre forme”. Insomma c'è da capire se i soggetti celiaci sono più esposti ai metalli pesanti rispetto agli altri o se il problema interessa l'intera popolazione.

Seguire una dieta gluten-free fa male?

Il dato preoccupante è legato all'aumento esponenziale dei soggetti che scelgono di attenersi a una dieta priva di glutine pur non essendo celiaci, rischiando di incorrere nelle stesse problematicità e danni alla salute di quanti sono costretti a seguire rigorosamente un'alimentazione senza glutine.

La percentuali di celiaci diagnosticati negli Stati Uniti è pari all'1% della popolazione, un dato che coincide con la situazione in Italia dove sono 600.000 i celiaci certificati ( l'1%). Eppure nel 2015 il 25% dei consumatori ha dichiarato di preferire cibi gluten-free, il 67% in più rispetto al 2013. Situazione analoga in Italia dove ormai vige la moda della dieta senza glutine, erroneamente giudicata più salutare nei soggetti non affetti dalla malattia celiaca. Perché non fa bene mangiare senza glutine se non si è celiaci? In primis si può incorrere in carenze nutrizionali, in secondo luogo il sistema immunitario e quello batterico potrebbe subire dei danneggiamenti. Ma soprattutto i cibi gluten-free non fanno dimagrire, anzi determinano un apporto maggiore di grassi, calorie e zuccheri saturi. Senza considerare che l'organismo potrebbe abituarsi all'assunzione di cibi privi di glutine non essere più in grado di riconoscere la proteina scatenando reazioni allergiche.