Grazie alle diagnosi precoci e alla disponibilità di nuove terapie, i tassi di mortalità per tumore sono fortunatamente in calo, sia negli uomini che nelle donne, con qualche eccezione. Una di queste è che negli ultimi anni, nelle donne, viene registrato un costante aumento della mortalità per tumore al polmone. Per il 2017, è stimato con un incremento del 5% nelle donne a fronte di una diminuzione dell’11% negli uomini. Visto in termini percentuali, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni, il cancro al polmone uccide 1,4 donne e 1,2 uomini ogni 100mila abitanti.

Principale imputato è il fumo di sigaretta che, nelle generazioni più giovani, non registra una differenza tra i due sessi.

Uno studio internazionale pubblicato su "Annals of oncology"

La ricerca appena pubblicata, intitolataEuropean cancer mortality predictions for the year 2017, with focus on lung cancer”, sostenuta con fondi dell’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e coordinata dal prof. Carlo La Vecchia, epidemiologo dell'Università degli Studi di Milano, si basa su una raccolta di informazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organisation) e su dati di Eurostat, circa le cause di morte della popolazione in Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna e in generale nella comunità Europea, dal 1970 al 2012.

Con questi dati, inseriti in un modello matematico, i ricercatori hanno fatto delle stime di mortalità per cancro nell’anno in corso. I risultati di questo studio sono sostanzialmente positivi ma emerge qualche dato preoccupante. Preoccupa un aumento che, a partire dal 2012 è continuo, della mortalità femminile a causa del cancro al polmone.

Nel 2017 sono previsti 761.900 morti negli uomini e 611.600 nelle donne. Rispetto a 5 anni fa si evidenza una netta riduzione della mortalità, dell’8% negli uomini e del 4% nelle donne. La differenza tra i due sessi va cercata nelle stime di mortalità per il cancro al polmone, responsabile del 20% dei decessi per tutti i tumori ma in forte aumento (+5%) nelle donne e in deciso calo (-11%) negli uomini.

E allargando lo sguardo in Europa

Nel 2017 sono stimati 1.373.500 decessi rispetto al 1.333.400 del 2012. Un aumento complessivo del 3%. Ma è un dato che può trarre in inganno perché deve essere valutato in base alla popolazione: 131.8 ogni 100 mila uomini (-8.2%) e 84.5 ogni 100 mila donne (-3.6%). In generale la mortalità è in calo in entrambi i sessi e per tutte le forme tumorali ad eccezione del cancro al polmone (+5.1%) e al pancreas (+3.5%), che sono in aumento nelle donne.

Il cancro al polmone nelle donne sta raggiungendo livelli paragonabili a quelli del cancro alla mammella (circa 14 casi ogni 100 mila). La cosa positiva è che nelle giovani donne (25-44 anni) l’incidenza del cancro al polmone è quasi paragonabile a quella prevista per i coetanei uomini.

Questo è un segnale che le campagne contro il fumo stanno iniziando a dare i loro frutti anche nell’altra metà del cielo.

Per quanto riguarda il cancro al pancreas, quarta causa di morte in entrambi i sessi, c’è sicuramente un effetto del fumo di sigaretta – responsabile di un caso su cinque - ma non è la sola causa. Incidono il sovrappeso, l’obesità e il diabete. Soprattutto nei paesi del Nord Europa.

Poi ci sono le buone notizie, oltre al calo complessivo dei decessi per tumore, i ricercatori hanno stimato una significativa riduzione dei decessi per tumore alla mammella nella donna e, in entrambi i sessi, al colon-retto grazie alle campagne di screening. Inoltre, stanno contribuendo in modo significativo a questa riduzione le nuove terapie, contro il cancro alla mammella, le leucemie ed altre forme tumorali che sono diventate curabili in una percentuale elevata di casi.