Il ragazzo, o la ragazza, presi di mira dai "bulli" non hanno sempre delle caratteristiche specifiche troppo evidenti. Sono spesso ragazzi all'apparenza assolutamente normali, ma con qualche fragilità ed aspetti del carattere che finiscono con l'attrarre irrimediabilmente l'attenzione di gruppetti di "bulli".

L'argomento bullismo è sulla bocca di tutti da diversi anni ormai, ma rilanciato prepotentemente dai fatti di cronaca di questi ultimi giorni con il caso del ragazzo di Vigevano; un quindicenne che ha subito in silenzio vessazioni, angherie e persino violenze sessuali da parte del solito "branco".

I suoi compagni di scuola, ora chiusi in carcere. Ma esistono dei segnali che non dovrebbero sfuggire all'occhio attento di un genitore? Esistono personalità particolarmente esposte? Quanto è verosimile che vostro figlio cada vittime dei bulli?

Lo psichiatra

Il professore Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Chieti, definisce il profilo dell'adolescente esposto a fenomeni di bullismo.

“Il profilo di personalità di un ragazzo vittima potenziale di bullismo è sicuramente quello di una fragilità, vulnerabilità e insicurezza che si porta dietro le stimmate della configurazione di un carattere passivo con elementi di masochismo. Le violenze, i soprusi e i traumi ai quali il giovane è esposto non fanno che peggiorare una situazione di partenza: attraverso i traumi, infatti, la vulnerabilità potenziale di un ragazzo può sfociare in una psicopatologia che può diventare sempre più pesante, perché questi ragazzi non solo non hanno la forza per chiedere aiuto, ma sono anche passivi rispetto alle minacce dei persecutori che gli impediscono di parlare con ulteriori minacce, dando così vita a un circolo vizioso“.

Ed è proprio questo meccanismo a far si che le vittime tacciano il più delle volte senza confidarsi con alcuno, se non quando la situazione è veramente al limite: la paura di ulteriori ritorsioni infatti condanna le vittime al silenzio. Ma Giannantonio spiega anche che i segnali visibili esistono e che andrebbero attentamente valutati.

Il ragazzo vittima, dei bulli di solito mostra modificazioni o acutizzazioni di alcuni aspetti del carattere divenendo introverso, chiuso, poco partecipativo. Nell'ambito scolastico e sociale tende all'isolamento, non lega facilmente con gli altri, socializza poco e di solito è poco "popolare": non viene invitato alle feste, non ha un gruppo di amici con i quali esce regolarmente e non è coinvolto in nessun genere di attività "sociale".

Insomma, è un soggetto chiuso in sè stesso. A queste evidenze di tipo caratteriale se ne possono aggiungere delle altre di carattere fisico come la tendenza a stati depressivi, la perdita di peso, o l'eccessivo accumulo di peso con fenomeni legati a disturbi dell'alimentazione. Insomma, un quadro allarmante che però non dovrebbe poter sfuggire neppure allo sguardo di un genitore distratto.

Che fare

Se non sempre è possibile monitorare ciò che succede all'esterno delle mura domestiche ed in ambiente scolastico, è assolutamente necessario osservare l'andamento dell'adolescente in ambito familiare. Un adolescente che passi troppo tempo chiuso in camera, o che mangi smodatamente o che rifiuti il cibo, o che diventi improvvisamente troppo taciturno e svogliato, potrebbe essere un ragazzo vittima di bullismo, a vari livelli.

Il fatto che secondo recenti statistiche un ragazzo su cinque sia vittima di bullismo, anche senza l'intervento di violenza fisica, dice a chiare lettere che la vigilanza da parte della famiglia è spesso insufficiente ma che rimane, parallelamente, l'unico vero ed efficace mezzo per il contrasto di questo dilagante e preoccupante fenomeno.