Il diabete è una malattia che richiede una attenta vigilanza. Si tratta di una patologia, le cui complicanze possono condurre anche alla morte, come dimostra il caso di cronaca, di cui ci accingiamo a rendervi conto.

Il 9 marzo scorso, in una abitazione di Altopascio, ha perso la vita Simone Rocchiccioli. L'uomo era malato di diabete. L'allarme è stato dato dalla moglie, a cui il marito aveva telefonato dicendole di sentirsi male. Purtroppo per il 40enne, nonostante i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori, non c'è stato nulla da fare.

La sfortunata vicenda dell'uomo accende i riflettori su una patologia, che meriterebbe una maggiore attenzione da parte dei media.

Intanto gli uomini e le donne non rispondono allo stesso modo ai trattamenti medici a cui vengono sottoposti, in quanto sono fisiologicamente differenti. E di questa differenza costituzionale bisognerebbe sempre tenere conto nella valutazione di qualsiasi approccio terapeutico. In particolare si riscontrano significative differenze tra i sessi, per quanto riguarda la risposta alle terapie contro il diabete, volte a ridurne le complicazioni più temibili.

Diabete: le differenze tra uomini e donne

Intanto di queste differenze tra uomini e donne in tema di diabete, se ne discute al congresso della Società italiana di diabetologia (Sid), in corso a Riccione.

Fondamentalmente emerge che le pazienti femminili muoiono di più, a causa delle complicanze che comporta questa patologia. Inoltre non raggiungono gli stessi obiettivi degli uomini per quanto riguarda la riduzione dei fattori di rischio.

Ma analizziamo nello specifico i motivi di queste differenze. Intanto stando alle statistiche, la patologia diabetica provoca tre volte più infarti nelel donne rispetto agli uomini.

L'infarto nelle donne è la prima causa di mortalità. Pur manifestandosi con dolore meno intenso rispetto agli uomini, si tende a sottovalutare gli altri sintomi a cui si accompagna, quali ansia e mancanza di respiro.

Nello specifico, le donne con diabete presentano una maggiore predisposizione allo sviluppo di patologie cardiache pari al 44% in più rispetto agli uomini, mentre per quanto riguarda l'ictus il rischio aumenta del 27%.

Stando a recenti studi, questa maggiore vulnerabilità per le donne con patologia diabetica, andrebbe ricercata in un cattivo compenso glicemico, che aumenta il rischio di ictus nelle pazienti femminili. Altro elemento di cui è necessario tenere conto sono i fattori ormonali: nell'uomo bassi livelli di testosterone si associano al rischio di cardiopatia ischemica, nella donna invece aumenta nel caso in cui vi siano elevati livelli di testosterone.

Differenze si riscontrano anche per quanto riguarda la riduzione del rischio cardiovascolare: nelle donne con diabete tale rischio di patologie cardiovascolari si attesta al 23% rispetto al 17% degli uomini. In questo caso per gli esperti tali differenze si spiegano con una minore attenzione prestata dalle donne, per quanto riguarda il contenimento dei fattori che predispongono alle patologie cardiovascolari. Ad esempio rispetto agli uomini, al sesso muliebre le statine e il trattamento con farmaci antipertensivi vengono somministrati meno di frequente.