Dopo aver preso visione dei risultati di tre studi clinici randomizzati, di fase 3, dove sono stati coinvolti 2.119 pazienti adulti, con dermatite atopica non controllabile, la FDA ha dato il via libera a Dupixent (dupilumab), un anticorpo anti-interleuchina 4. In tutti gli studi, dopo un trattamento di 16 settimane, Dupixent ha migliorato le condizioni cliniche dei pazienti rispetto ai gruppi di controllo (placebo).

Una nuova opzione terapeutica

Il nuovo farmaco, da utilizzare nella terapia della dermatite atopica resistente, ha superato tre studi clinici, SOLO 1 e SOLO 2, dove il farmaco è stato somministrato da solo e CHRONOS, dove il farmaco è stato somministrato con un trattamento locale a base di cortisoni.

Complessivamente sono stati coinvolti 2.119 pazienti adulti affetti da una dermatite atopica non facilmente controllabile diversamente. La somministrazione del farmaco avviene per via sottocute, e può essere effettuata da soli. Gli effetti indesiderati sono limitati (prurito, herpes, reazioni allergiche anche gravi con congiuntiviti, cheratiti e secchezza degli occhi) e transitori.

L’eczema - termine generico per indicare varie forme infiammatorie della pelle (dermatiti) ed eruzioni cutanee di tipo allergico e non - è una patologia cutanea che può pesantemente condizionare la qualità della vita del paziente, sia per motivi oggettivi (prurito, irritazione) che per motivi psicologici (aspetto della cute).

Pertanto, poter disporre di varie opzioni terapeutiche è sempre una cosa positiva perché i farmaci attualmente disponibili, come l’applicazione topica di corticosteroidi, non sempre forniscono la risposta terapeutica attesa.

Dupilumab, nome commerciale Dupixent di Sanofi e Regeneron Pharmaceuticals, è un anticorpo che si lega specificamente alla subunità alfa del recettore (IL-4R a) dell’interleuchina 4 (IL-4), bloccandone la risposta infiammatoria, alla base dello sviluppo della dermatite atopica.

Nella sperimentazione clinica è stato osservato che, dopo 16 settimane di trattamento (circa 4 mesi), la pelle dei pazienti tornava ad essere di un colore chiaro associato ad una riduzione del prurito.

Dermatite atopica

Si tratta di uno stato infiammatorio cronico a carico della pelle, dovuto a fattori ambientali, genetici e immunologici.

E’ associato ad un intenso prurito e ad una condizione di secchezza della pelle. Interessa il 5-20% dei bambini e l’1-3% degli adulti. Nel 90% dei casi si manifesta per la prima volta entro i primi 5 anni di vita e, nel 60% dei casi, risulta ereditaria. Ma se entrambi i genitori ne soffrono, i figli hanno l’80% di probabilità di soffrirne anche loro.

Non esistono ancora terapie risolutive. Quello di cui si dispone ora sono farmaci che possono tenere sotto controllo la reazione cutanea, con una riduzione dello stato infiammatorio e del prurito. Tuttavia, al primo posto va posto l’eliminazione della causa, mediante misure di tipo igienico-ambientale, al fine di limitare l’esposizione alle specifiche sostante (allergeni) che scatenano la reazione infiammatoria.