La maggior parte delle persone ha l'abitudine di cucinare con delle padelle antiaderenti e questo perché sono davvero molto comode. Si lavano facilmente e non presentano problemi di incrostazioni, proprio grazie al suo strato antiaderente. Ma sono davvero sicure per la nostra salute?

Dannose o no per la salute?

Secondo le ricerche condotte fino agli ultimi giorni, la comunità scientifica è divisa in due pareri discordanti. Una parte è convinta che lo strato di non aderenza delle padelle possa arrecare dei danni alla nostra salute e un'altra parte invece, crede che in realtà, non ci siano danni evidenti per il nostro corpo.

Ma cerchiamo di chiarire per un momento la composizione di cui sono rivestite le padelle antiaderenti: PTFE, PFOA.

La Food and Drug Administration, dopo le varie ricerche messe in atto, ha confermato la sicurezza dei rivestimenti di politetrafluoroetilene delle pentole; così come l'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri del CNR di Napoli ha dato il suo parere positivo in merito alla composizione del materiale antiaderente se e solo se la pentola viene utilizzata correttamente, ovvero prestando molta attenzione alla sua non abrasione.

PFOA nocivo?

Anni fa, esattamente nel 2006, l'Environmental Protection Agency aveva chiesto ai più grandi produttori della sostanza PFOA, di collaborare nella raccolta di alcuni dati: cercare di capire attraverso delle ricerche scientifiche, se il materiale prodotto poteva o meno essere nocivo.

Secondo quanto emerso dagli studi, l'uomo può tollerare una soglia giornaliera di 1.5 microgrammo per chilogrammo di peso corporeo. Quindi per fare un esempio pratico, una persona con un peso di 65 kg non dovrebbe ingerire più di 97.5 microgrammi di PFOA.

Secondo uno studio effettuato da un'associazione di consumatori statunitensi, la Environmental Working Group, l'acido perfluoroottanoico sarebbe molto dannoso per la salute dell'uomo ma soprattutto per quella della donna. Sarebbe in grado infatti, di scatenare patologie dannose come la malattia della tiroide e del fegato.