Si continua a parlere di vaccini. Dal ministero della Salute comunicano il preoccupante aumento dei casi di morbillo in Italia rispetto al 2017. Durante il 2016 sono stati registrati 844 casi, mentre dall'inizio dell'anno sono stati già segnalati più di 700 casi. Incremento di oltre il 230%. I dati però non riguardano gli eventuali decessi dati dalla malattia, né se i contagiati fossero stati vaccinati o meno e ancora se i bambini colpiti fossero stati affetti da qualche patologia, quindi non in grado di poter affrontare il vaccino. Il propagarsi della malattia è da attribuire principalmente al sempre crescente rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli o che non completano il piano vaccinale di due dosi.

Situazione venutasi a creare principalmente a causa di uno studio pubblicato da un medico britannico nel 1998 sulla rivista medica Lancet, poi ufficialmente ritirato, che correlava il vaccino trivalente con l'insorgenza dell'autismo. Vaccino che riguarda parotite, rosolia e morbillo.

Il calo delle vaccinazioni infantili però non è l'unica causa, dato che più della metà dei casi presentati dall'inizio dell'anno riguarda persone di fascia d'età compresa tra i 15 e i 39 anni. Le regioni maggiormente colpite per il momente sono state: Piemonte, Toscana, Lombardia e Lazio. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin afferma che attiverà "ogni possibile procedura per garantire la piena realzzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale".

Si intende riportare velocemente il livello di copertura sopra al 95%, percentuale abbassatasi rapidamente negli ultimi anni, per assicurare la fine della circolazione del virus. Gli esperti del settore raccomandano di agire rapidamente a causa dell'alta contagiosità del morbillo che spesso colpisce bambini sotto i tre anni, ma non solo. In genere non si presenta con sintomi gravi, ma in alcuni casi potrebbe provocare complicazioni dovute a infezioni batteriche lievi come otite, laringite o più serie come encefalite.