Ai due vaccini già disponibili, il bivalente e il quadrivalente, si aggiunge un nuovo vaccino per combattere i tumori del collo dell’utero.

È il vaccino anti HPV 9-valente (Gardasil 9) disponibile anche nel nostro Paese. Rispetto ai precedenti aggiunge sette sierotipi per quanto riguarda il vaccino bivalente e cinque sierotipi per quanto riguarda il vaccino quadrivalente. Si può parlare di un vero e proprio passo avanti per la ricerca e la prevenzione dei tumori; infatti, con il nuovo vaccino si potrà prevenire fino al 90% dei tumori da Papillomavirus.

Nove tipi di HPV inclusi nel nuovo vaccino sono classificati tra quelli ad alto rischio (HPV 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58).

Virus HPV

Il virus Hpv è il quarto tumore più frequente nelle donne (15-44 anni) ed è proprio quello che causa il tumore al collo dell’utero. Il presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, Giovanni Scambia, ha spiegato che “ogni anno le donne colpite da questo tumore sono circa 3.000 e ne muoiono circa 1.100”. L’HPV non riguarda solo il cancro della cervice uterina, ma anche tumori del basso tratto genitale, vulva, vagina, ano, pene e tumori della testa e del collo. La maggior parte delle infezioni da Hpv terminano entro uno o due anni dal contagio; tuttavia ci sono casi in cui il sistema immunitario non riesce ad eliminarlo e le lesioni progrediscono fino a sviluppare il cancro della cervice o altre forme tumorali.

Chi deve vaccinarsi e quando

Il nuovo Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 ha esteso la vaccinazione anti HPV anche ai maschi adolescenti poiché risulta che circa il 70% dei soggetti di sesso maschile contrae un’infezione da uno o più ceppi di Hpv. Per una maggiore protezione sarebbe opportuno vaccinarsi prima di entrare in contatto con il virus: l’ètà ideale è quella fra i 9 e i 14 anni.

La procedura adottata in Italia è una somministrazione a 2 dosi fino a 14 anni, a 3 dosi dopo i 14 anni. Al momento la vaccinazione viene effettuata in nove regioni: Liguria, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Molise, Veneto, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Perché è importante la prevenzione

Fare prevenzione è il “motto” di tutti i dottori e hanno ragione perché prendere in tempo un tumore o curare eventuali lesioni può salvare la vita.

Lo conferma Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica: “Le lesioni, se non trattate, possono evolvere in cancro, e i casi che sfuggono al controllo possono andare incontro a metastasi”.