In questi ultimi anni è stato un boom economico di stufe domestiche e caminetti che utilizzano il pellet come combustibile. Doveva essere una grande innovazione eco-friendly, sostenibile, e portare un gran risparmio nelle tasche degli italiani. I primi studi su questa nuova biomassa innovativa davano un parere positivo ed entusiasta ma qualcosa non sta funzionando e studi più approfonditi hanno dimostrato tutti i limiti di questo combustibile, non solo il pellet è inquinante e poco sostenibile ma addirittura dannoso.

Il pellet da risorsa a combustibile inquinante e cancerogeno

Qualche anno fa, il mercato dei combustibili e del riscaldamento domestico è stato invaso dal pellet, segatura essiccata definito dal protocollo europeo con la norma UNI EN 14588 "biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura".

Negli anni della diffusione del pellet l'Università di Bologna in collaborazione con la University of British Columbia aveva prodotto il primo rapporto ufficiale in cui si riconosceva il pellet come sicuro per le persone e a basso impatto amientale.

Nuovi studi ENEA sui rischi del pellet

L'ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - ha comunicato in questi ultimi giorni che il pellet, in antitesi al pensiero comune, sarebbe inquinante e dannoso per l'uomo al pari del carbone. Premesso che essendo il pellet soggetto a combustione produce biossido di carbonio, particolato e benzoapirene.

Proprio per questi motivi è stato additato da Enea come causa di inquinamento e poblemi di salute all'apparato respiratorio attraverso nuovi studi più approfonditi.

Sempre per ENEA il 99% delle emissioni nocive nel settore civile, arriverebbe dalla combustione di masse legnose, incluso ovviamente il pellet, ormai largamente utilizzato nel riscaldamento domestico più che il legno.

A suffragio delle tesi di ENEA ci sono i dati aggiornati a febbraio 2017 di ARPA Lombardia che indicano come la prima fonte di inquinamento in città siano le stufe a legna e pellet, che contribuiscono al 45% delle polveri sottili inquinanti.