Il cancro fa ancora paura, nonostante le campagne di sensibilizzazione sull'importanza della prevenzione e la nascita di nuovi metodi e apparecchi per contrastarlo. I tumori uccidono ancora, purtroppo, e fanno spesso finire i malati e le loro famiglie in una spirale di disperazione da cui sembra impossibile uscirne. Eppure, negli ultimi anni, è aumentato il numero dei pazienti sopravvissuti, anche molti anni, al Male dopo la prima, terribile, diagnosi. Il merito va ovviamente alla prevenzione. In Italia sono sopravvissuti ai tumori il 60% dei pazienti.

Una bella conquista che, però, non deve fare riposare sugli allori; anzi bisogna sempre rammentare che in Italia si registrano, quotidianamente, oltre mille casi di tumore. Non bisogna assolutamente declassare le neoplasie a mali curabili, perché sono veramente insidiosi.

I tumori non sono raffreddori

Ogni giorno, in Italia, tanta gente soffre per le neoplasie. Per tale ragione, i tumori non vanno definiti malattie curabili come semplici raffreddori. Ci vuole prevenzione, molta prevenzione, ma in Italia sembra che tale termine sia quasi sconosciuto. L'Aiom (associazione italiana di oncologia medica) ha reso noto che, negli ultimi anni, i fondi destinati alla prevenzione, nel Belpaese, sono diminuiti.

In questo modo si gioca con la vita di tante persone e delle loro famiglie, visto che, secondo l'Aiom, il 40% dei casi di cancro si potrebbe evitare con manovre semplice ma efficaci, come l'attuazione delle norme che disciplinano il monitoraggio dei cancerogeni ambientali o stili di vita salutari. Per la prevenzione, in Italia, si spende veramente poco, e comunque meno di quanto stabilito dai Livelli Essenziali di Assistenza.

La tutela della salute non va assoggettata a logiche di business

Se solo si spendesse di più per la prevenzione, ogni anno 146.000 italiani non dovrebbero fare i conti con sedute di chemio, radio ed altre terapie spossanti. Viene da arrabbiarsi se si pensa alle sofferenze di tanti italiani minati da un male che, con una buona dose di prevenzione, poteva essere evitato.

La politica risponde sempre che manca il denaro per la prevenzione. Beh, un ragionamento del genere non regge perché è stato appurato che un euro destinato alla prevenzione genera un risparmio di 2,9 euro. L'Aiom ha sottolineato inoltre che, se i fondi stanziati per la prevenzione lambissero quanto fissato dai LEA, ovvero il 5%, l'incidenza della spesa sanitaria sul PIL calerebbe certamente. Una cosa è certa: non bisogna asservire la tutela della Salute a logiche di bilancio e di conti.