Mentre l'allucinante e malefico gioco 'Blue Whale' ha fatto scattare l'allarme nelle prefetture di mezza Europa in seguito alla morte di una adolescente portoghese e alle gravi lesioni cerebrali provocati ad una spagnola, il neuroscienziato Anil Seth dell'Università del Sussex nel Regno Unito, ha approfondito alcuni analisi sullo stato cerebrale di un gruppo di persone dipendenti dalle droghe psichedeliche. E se l'iniziazione alle cinquanta sfide della balena blu comporterebbe subire un eclatante lavaggio del cervello finalizzato all'autodistruzione fisica e psicologica della potenziale vittima, l'uso e abuso di droghe come la Ketamina, LSD e la Psilocibina inducono alla stessa disgregazione delle funzioni cerebrali.

Al riguardo, il pioniere degli studi collegati tra cervello umano e uso di droghe sintetiche, il neuroscienziato Robin Carhart-Harris dell'Imperial College di Londra, ha concesso al collega Seth di riesaminare alcune recenti ricerche.

Un nuovo stato di coscienza

I due scienziati hanno scannerizzato e monitorato con l'aiuto di modernissime apparecchiature il comportamento dell'attività neurale dei soggetti che assumono abitualmente LSD, Ketamina, che nasce come anestetico veterinario, e di un composto contenuto in alcuni funghi allucinogeni, la psilocibina, e il risultato ha letteralmente scioccato l'accoppiata Harris-Seth. In effetti, i pesanti danni diretti e indiretti che subisce il cervello passano dalla distorsione del tempo alla cosiddetta 'modalità di default'.

In altre parole, e secondo la preziosa testimonianza dei diretti interessati, il soggetto incriminato si fonderebbe in un tutt'uno con il mondo circondante.

Le briciole del sé

I neuroscienziati Harris e Seth hanno rianalizzato i complessi dati di un test condotto dal primo su 19 persone sotto l'influenza della Ketamina, 15 che avevano assunto LSD e altri 14 volontari sotto gli effetti della psilocibina.

In seguito alla suddivisione in piccoli segmenti hanno riscontrato che l'attività neurale del cervello sotto gli effetti di sostanze psichedeliche diventava sempre più imprevedibile e meno coordinata. Registrazioni che nel proseguo dell'esame sarebbe diventata più caotica e casuale rispetto a uno stato normale dell'attività neurale.

Infine, secondo le fondate conclusioni dei ricercatori Harris e Seth, a partire da questi studi si potrebbero demistificare persino svariate convinzioni hippy.