Forse non è colpa nostra se non riusciamo a dimagrire perché non riusciamo a privarci di cibi con un alto contenuto in grassi e di cioccolata. Secondo uno studio svolto in Spagna la colpa potrebbe essere imputata ad alcuni geni che ci predispongono alla passione per i suddetti cibi. Per alcune persone cioccolata e patatine fritte sono una tentazione a cui non si può resistere, e la ricerca, presentata al Meeting della Società Americana per la Nutrizione, ha evidenziato alcune varianti nel genoma che predisporrebbero a prediligere determinati alimenti, se non alla vera e propria dipendenza.

Lo studio, diffuso pubblicamente nei giorni scorsi, è stato ideato dall'Universidad Autonoma di Madrid ed è stato condotto analizzando il patrimonio genetico di 818 individui di origine europea a cui è stato richiesto di riportare le proprie abitudini alimentari in un questionario. Successivamente si è analizzato il DNA dei soggetti, prendendo in esame 38 loci specifici che erano stati in precedenza correlati a caratteristiche psicologiche ben definite, come la ricerca di novità o il disturbo d'ansia. Dallo studio è emerso che ci sono delle associazioni molto significative tra consumo dei cibi esaminati e geni particolari. Ad esempio gli individui che consumano molta cioccolata presentano forme particolari di un gene recettore dell'ossitocina, detto ''ormone della felicità", mentre chi consuma vegetali e fibre, o sale e cibi ricchi di grassi presenta forme diverse di altri tipi di geni.

Forse in questo modo si può spiegare perché parecchie persone non riescono a seguire una dieta perché non possono modificare le proprie abitudini, determinate geneticamente. L'autrice principale della ricerca, Silvia Berciano, spiega che i geni possono dunque condizionare la scelta dei cibi nelle persone sane. E' la prima volta che si studia la relazione tra cibo e genetica e tra DNA e condizionamento alimentare.

L'importanza della ricerca e dovuta al fatto che le nuove informazioni possono influenzare gli interventi personalizzati perché ci danno modo di capire quali sono i fattori condizionanti i comportamenti alimentari.

Nuovi tipi di dieta all'orizzonte

La scoperta è interessantissima per la medicina di precisione, che con questi nuovi dati potrà elaborare diete e terapie mirate ad individui con disordini alimentari.

I ricercatori infatti si sono posti un altro obiettivo, quello cioè di espandere il campione di indagine ad altre tipologie di persone, che presentano caratteristiche diverse, per ampliare le potenzialità di questo approccio e le sue applicazioni in ambito medico- nutrizionistico.