Nessuno li vuole eppure ne soffrono 40 milioni di cittadini adulti americani. Sono le vene varicose. Se non controllate possono causare un dolore anche intenso, gonfiore, ulcere, ecc. Il loro controllo terapeutico muove un mercato globale di 500 milioni di dollari, con una crescita annuale (CAGR) del 6.4% fino a raggiungere, nel 2026, i 931 milioni di dollari.

Un problema non solo estetico

Solo negli Stati Uniti affligge un adulto su quattro, principalmente donna. Le vene varicose hanno una predisposizione familiare ma lo stile di vita e l’attività professionale giocano un ruolo altrettanto importante.

I primi disturbi sono dolore, pesantezza, crampi alle gambe ed edemi. Fino ad arrivare ad un’alterazione del colore (colore bluastro) e ad un inspessimento cutaneo, premessa della formazione di ulcere, insufficienza venosa e tromboflebite. Le vene varicose aumentano con l’avanzare dell’età - superati i 60 anni sono interessati il 40% degli uomini e il 70% delle donne - ma non sono rari anche nei soggetti giovani, ad esempio in gravidanza o in chi svolge un’attività professionale sedentaria, costretto a restare per molte ore in posizione eretta e statica.

Non sempre le vene varicose sono osservabili ad occhio nudo, soprattutto in soggetti obesi. Per questo è necessario ricorrere ad una indagine strumentale - l’EcocolorDoppler venoso degli arti inferiori.

Può capitare anche l’opposto e cioè ci sono vene visibili nella loro tortuosità ma, trattandosi di soggetti normopeso, di pelle chiara, questa non è una indicazione per una diagnosi di patologia venosa. Predisposti o non, la prevenzione è l’arma migliore. Al primo posto c’è l’esercizio fisico che favorisce la circolazione del sangue impedendo il ristagno venoso.

Ma se l’attività fisica non è sufficiente, e si è in sovrappeso, meglio fare una dieta per ridurre il peso. Esistono anche dei farmaci, detti flebotonici, che migliorano il tono della parete vascolare con una riduzione del ristagno venoso, obiettivo che può essere raggiunto anche indossando delle specifiche calze elastiche. E se tutto questo non è ancora sufficiente, arriva il chirurgo.

La rimozione chirurgica (safenectomia) rimane l’ultima opzione in mano al chirurgo, dopo che ha provato a risolvere il problema con tecniche moderne come l’ablazione termica (laserterapia), la radiofrequenza (radioterapia), e tecniche sclerosanti (scleroterapia).

Un mercato destinato a crescere

Secondo una recente indagine, condotta da Future Market Insights e pubblicata a metà aprile, facendo una stima sul business che gira intorno alle vene varicose - e il trend nei prossimi dieci anni, partendo dall’attuale mercato globale, stimato in 500 milioni di dollari - la previsione di crescita annuale (CAGR) è del 6.4% per raggiungere, nel 2026, 931 milioni di dollari.

Attualmente negli Stati Uniti 40milioni di cittadini adulti, in prevalenza donne, soffrono di vene varicose con un impegno di circa il 40% del business stimato a livello globale che, nel 2026, ammonterà a 420 milioni di dollari.

Tutto questo perché non ci sono farmaci capaci di prevenire la formazione delle vene varicose e la prevenzione (es. attività fisica) sembra la soluzione migliore. Si tratta di una patologia vascolare la cui genesi è multifattoriale. Uno studio americano, pubblicato questi giorni da ricercatori di Ann Arbor (University of Michigan) su Journal of Vascular Surgery: Venous and Lymphatic Disorders, ha riesaminato tutte le pubblicazioni in lingua inglese scritte negli ultimi anni sulle vene varicose, per comprenderne le cause e i meccanismi.

Si tratta certamente di una insufficienza vascolare dovuta a ipossia, alterata apoptosi (morte cellulare), alterazioni della matrice extracellulare, giusto per segnalarne alcuni elementi.

Ma i ricercatori sono giunti alla conclusione che ancora oggi non è possibile individuare un singolo fattore predisponente o scatenante la formazione delle vene varicose. La ricerca deve quindi fare ancora molti passi avanti su questo tema, intanto, come è stato stimato, il business aumenta.