La carne rossa, che ai giorni nostri non si può certo dire che goda di buona fama, finisce nuovamente sul banco degli imputati. Stando a uno studio americano il consumo di grandi quantità di questo alimento aumenterebbe la mortalità e comporterebbe il rischio di contrarre determinate malattie. Ma andiamo ad esaminare più nel dettaglio la ricerca americana.

L'ultimo studio americano sulla carne rossa

In particolare lo studio è stato condotto dai ricercatori del National Cancer Institute di Bethesda in collaborazione con l'American Society of Human Genetics.

I ricercatori nello specifico hanno preso in esame un campione di 536mila americani di età compresa tra i 50 e i 71 anni. Lo studio che è stato condotto in sei stati e due grandi aree metropolitane ha avuto una durata complessiva di 16 anni e si è concluso alla fine del 2016. Dalla ricerca che è stata pubblicata sul British Medical Journal, emerge che l'eccessivo consumo di carni, specie di quelle rosse, è da collegarsi con un aumentato rischio di mortalità del 26% per tutte le cause e per nove cause specifiche ovvero: tumori, patologie cardiache e respiratorie e ictus, infezioni, diabete, Alzheimer nonché patologie renali ed epatiche croniche.

Perchè la carne rossa fa male?

In particolare lo studio evidenzia che le carni rosse rappresentano un pericolo per la salute a causa del ferro eme e dei nitrati e nitriti contenuti invece nelle carni processate, quali i salumi e gli insaccati.

Tuttavia il problema è ancora più complesso in quanto coinvolge ad esempio anche i metodi di cottura che possono dar luogo alla produzione di sostanze cancerogene, quali le amine eterocicliche e gli idrocarburi aromatici policiclici. Inoltre vi è da tener conto anche dei contaminanti utilizzati nei concimi animali. Ed ancora ulteriori problemi riguardano l'antibiotico resistenza perché per favorirne la crescita in breve periodo di tempo, ai mangimi degli animali vengono aggiunti gli antibiotici.

Tuttavia da questo studio emergono anche indicazioni utili, in quanto è risultato che i tassi di mortalità sono inferiori tra chi consuma abitualmente carni bianche e pesce. I ricercatori sottolineano anche che, rispetto ai nostri avi che si alimentavano con la carne per non più di una volta a settimana, arrivando a consumarne non più di 10 chili all'anno, la dietetica moderna propone invece consumi 10 volte superiori.

Va anche tenuto conto che la ricerca considera il consumo di carne negli Stati Uniti, che è molto elevato.

In realtà basterebbe seguire la dieta mediterranea per introdurre in maniera equlibrata la carne nella nostra alimentazione. Quando si discute di questi temi d'altronde si corre spesso il rischio di cadere in pregiudizi di tipo ideologico ed in questo senso la carne rossa negli ultimi anni è stata spesso demonizzata. In reatà non va bandita del tutto dalla dieta, ma è opportuno consumarla con moderazione e preferirvi quella bianca.