Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la lebbra è ancora una malattia contagiosa, che colpirebbe ancora circa 200 mila persone ogni anno e nella maggior parte dei casi, nei paesi più poveri. La Malattia di Hansen è una patologia molto infettiva, meglio conosciuta con il nome di lebbra e, secondo i dati dell'Oms, sono ben 200 mila le persone ad esserne contagiate ogni anno.

La malattia di Hansen

E' considerata sin dai tempi più antichi una vera e propria maledizione dal momento che proprio in Europa la sua diffusione fu così rapida da diventare endemica durante tutto il periodo del Medioevo tanto da dover realizzare i cosiddetti "lebbrosari" dove tutte le persone che avevano contratto la malattia, insieme agli ammalati di peste, venivano isolate dalla città.

Ancora oggi la malattia rimane presente in paesi molto poveri come l'Africa, l'Asia, il Sud America per un totale di 90 paesi nel mondo compresa l'Italia dove si sono registrati dei focolai, anche se possiamo dire che la malattia sia quasi completamente debellata.

Cos'è la lebbra?

La lebbra è una malattia infettiva provocata da un batterio definito Mycobacterium leprae e, nel caso di contagio, l'incubazione durerà moltissimo tempo; pensate che il tempo medio è di circa 5 anni, ma si possono anche superare i 10. Questo tipo di batterio, si trova perfettamente a suo agio nelle parti del corpo più fredde come ad esempio i testicoli e delle zone dell'occhio. Il contagio avviene attraverso la saliva o muco attraverso degli starnuti o dei colpi di tosse dei malati.

La prima fase della malattia è definita turbercolare, mentre la seconda molto più grave è la lepromatosa. In principio la malattia è asintomatica, successivamente invece, si potranno notare sintomi influenzali, come cefalea, dolori muscolari, debolezza ed epistassi (perdita di sangue dal naso). Dopo circa cinque anni, la malattia inizierà a colpire la pelle, le mucose ed i nervi andando a formare delle deformità nel corpo molto evidenti.

Formicolio diffuso e perdita di sensibilità sulle dita delle mani e dei piedi, atrofia muscolare, sterilità e insufficienza renale gli effetti collaterali più pericolosi. L'intervento tempestivo mediante l'uso dei farmaci è essenziale per il ripristino delle funzioni degli organi vitali e per limitare i danni soprattutto al sistema nervoso. Le terapie in genere hanno una durata di due anni circa.